IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Aeroporto di Montichiari, Brescia, mercoledì notte. La Roma, reduce dal furto del Rigamonti, sta per imbarcarsi sul volo AZ 8066 per Fiumicino. Dirigenti furibondi, giocatori furibondi e pure increduli. Marco Borriello, il miglior uomo della serata di Claudio Ranieri, è avvelenato. «Al Milan queste cose non mi sono mai capitate, certi rigori me li avrebbero senzaltro fischiati. Adesso ho capito la differenza che cè tra stare al Milan e alla Roma, ma siamo una grande squadra e sapremo ripartire. C´erano due rigori per noi, forse anche tre. E il rigore contro di noi non cera, vero? Il fallo di Mexes era fuori area...», dice ai cronisti presenti nel gruppo.
E ancora. «E pensare che quando giocavo con il Milan, larbitro Russo mi chiedeva anche la maglia a fine gara. Stavolta invece non mi ha neanche rivolto la parola». Bene, no? E, con un mezzo sorriso, Borriello, due reti nelle ultime due partite della Roma, prosegue. «Purtroppo il mio gol e la mia buona prestazione non sono serviti a nulla, perchè torniamo a casa arrabbiati e senza punti in classifica. Voi dite che ho giocato bene, i complimenti fanno piacere ma mia mamma ha detto che in tv mi hanno dato 5,5 in pagella. Vabbè, dai, magari si saranno sbagliati. Ora aspetto di segnare su punizione perché sono bravo anche sui calci piazzati, sapete?».
Una breve pausa, in attesa di salire sullaereo. «Avete visto Adriano? Non ditemi che gli avete messo meno di sei in pagella! E un campione, tecnica e fisico possente. A me è piaciuto moltissimo. E un piacere e un onore giocare con lui e sono certo che sarà molto utile al nostro reparto offensivo. Potremo senzaltro giocare insieme. Ma quello che mi ha impressionato di più è Cicinho: ragazzi, questo è un giocatore vero. Un numero uno. Si vede che ha giocato ad alti livelli: ha gamba, velocità, tecnica. Può essere fondamentale per la Roma», la sua previsione.
Ieri, dopo averci dormito su, Borriello ha rettificato (in parte) le dichiarazioni di mercoledì notte, parlando di «libera interpretazione» delle sue parole. Ma «ciò nonostante sicuramente non si può negare che quella di ieri (mercoledì, ndr), da parte della quaterna arbitrale, sia stata una serata decisamente...sfortunata». E allora?
«Distrazione del legamento peroneo-astragalico anteriore della caviglia destra e una infrazione della regione mediale dellastragalo». Ecco la diagnosi dellinfortunio riportato da Julio Sergio a Brescia. Il portiere brasiliano, in lacrime negli ultimi minuti di gioco (unimmagine toccante che ha fatto il giro del mondo), dovrà restare fuori campo per circa un mese. Alla caviglia del portiere è stato applicato un bendahgio rigido. JS per una settimana non potrà appoggiare il piede destro per terra poi, gradatamente, riprenderà a muoversi quindi ad allenarsi.
Domani sera contro lInter (Olimpico, ore 20,45) dovrebbe giocare il rumeno Lobont, la riserva di JS, che ha già difeso (male) la porta della Roma contro i campioni dItalia nella partita di Supercoppa del 21agosto scorso. Sembra improbabile, al momento, che Ranieri possa far giocare Doni, relegato ormai da tempo al ruolo di terzo portiere. Ma nulla sarà certo fino allannuncio delle formazioni...