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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Un gol per parte, tra Roma e Bordeaux, e verdetto giusto nella partita inaugurale del Tournoi de Paris. La Roma, in versione 3, parte male poi pian piano trova un passo meno brutto, un mezzo filo di gioco e chiude meglio degli avversari, che tra pochi giorni cominceranno il campionato. Il gol del pareggio giallorosso, dopo il rigore di Wendel, porta la firma di Brighi, ieri in versione capitano. Secondo copione, e pensando anche allimpegno odierno contro i padroni di casa del Psg guidati dallex Ludovic Giuly, Claudio Ranieri decide di mandare in campo la Roma 3
Secondo copione, e pensando anche allimpegno odierno contro i padroni di casa del Psg guidati dallex Ludovic Giuly, Claudio Ranieri decide di mandare in campo la Roma 3. Una Roma (con il lutto al braccio per i due soldati italiani morti in Afghanistan) assolutamente inedita e, per certi versi, improponibile in impegni più seri con il suo improvvisato 4-2-3-1: Lobont tra i pali; difesa da destra a sinistra composta da Cicinho, Cassetti, Loria e Antunes; a centrocampo Barusso e Faty; davanti Cerci, Brighi e Guberti con Okaka punta di riferimento. Tutti gli altri in panchina, e chi non era a Parigi sera allenato (Adriano compreso, pare) in mattinata a Trigoria. Dallaltra parte, invece, il Bordeaux vero, con il 4-4-2 a rombo e tutti i suoi giocatori più noti, da Gourcuff a Alou Diarra fino a Cavenaghi, vicinissimo al gol (5) con un tocco da due passi frenato sulla linea bianca da Cassetti e con destro dal limite (9) deviato in angolo da Lobont.
Linedita Roma, in netta difficoltà sul piano del palleggio, quasi casualmente si fa viva con Guberti che prima supera in velocità Sane poi serve in profondità Okaka che, a tu per tu con Olimpa, tira piano (13) addosso al portiere in uscita. Poi di nuovo Cavenaghi protagonista (15): il suo sinistro maligno viene deviato sopra la traversa da Lobont, bravo anche sul sinistro da lontano di Wendel (35). Roma nel primo tempo logicamente insufficiente in ogni reparto, con una difesa debole sia al centro che sulle fasce (impresentabili sia Cicinho che Antunes), un centrocampo poverissimo di qualità in fase di impostazione (Barusso disastroso) e spuntata o quasi davanti, nonostante un paio di guizzi di Cerci e Guberti. Una Roma semplicemente in grado di fare quello che poteva, cioè poco, dato che quegli undici insieme non avevano mai giocato. Ma, si sa, è calcio estivo e di questi tempi è giusto fare anche delle prove, e magari mettere in mostra (mostra?) qualcuno che deve essere ceduto.
In avvio di ripresa prima ritmo da pennichella poi Roma via via meno inguardabile (maggiore lintesa tra quegli undici sconosciuti) e anche arrabbiata per un vistosissimo mani in area francese (59) di Diarra su giocata di Barusso. Poi, proprio su calcio di rigore, assegnato senza la minima esitazione, anzi con un po di felicità dallarbitro Schneider (mediocre, nel complesso) per un contrasto tra Loria e Wendel, il vantaggio del Bordeaux (70) firmato dallo stesso Wendel. Lo schiaffo scuote la Roma che si organizza per arrivare al pareggio, trovandolo (79) con Brighi che ribatte in rete di testa una deviazione acrobatica di Olimpa, dopo un sinistro di Okaka da azione di calcio di punizione. A seguire, Loria sfiora la rete del vantaggio (83) ma il suo colpo di testa a botta sicura da due passi viene deviato in angolo da Olimpa, reattivo anche su una punizione tagliata di Cerci (86).
Ranieri, a fine gara, si è mostrato moderatamente soddisfatto. «Mi interessava far giocare questi undici ragazzi e soprattutto volevo rivedere lo spirito della Roma della passata stagione. E devo dire che, nonostante ci fossero in campo un sacco di giocatori che nei mesi passati non erano con noi, la Roma ha mostrato una bella reazione e orgoglio, arrivando meritatamente al pareggio. Di questi tempi, si sa, con conta il risultato ma conta verificare lo stato di condizione che a me è sembrata buona, dato che non sono stato costretto a fare cambi, e la tenuta tattica. E stato un test valido anche per chi, per diversi motivi, non resterà con noi, perchè ha capito di avere già i novanta minuti nelle gambe. Contro il Psg (stasera, ore 19, diretta tv su La 7 e Roma Channel) farò giocare chi stavolta è rimasto in panchina. Brighi? E una garanzia, per la Roma. Non mi sono piaciute, invece, le continue proteste di Okaka con larbitro: se fa così a venti anni, a venticinque che fa: se li mangia? Lui deve capire, con le buone o con le cattive, che così proprio non va».