Ranieri: Roma, mettici più cuore

24/08/2010 alle 10:35.

GASPORT - APPROCCIO - Ieri Claudio Ranieri ha parlato alla squadra per la terza volta in una settimana. Non è stato un liscio e busso come nelle precedenti occasioni, ma una analisi più «equilibrata», così l’hanno definita. L’allenatore ha salvato più di qualcosa della prova offerta sabato sera a San Siro. L’approccio della squadra, innanzitutto. La Roma è scesa in campo con il piglio giusto, contenendo una mini sfuriata iniziale dell’Inter e poi conquistand

CONDIZIONE - Interrogato sulla questione alla vigilia, Ranieri è sembrato punto sul vivo: perché la Roma — gli è stato chiesto in conferenza — ha fatto una preparazione più leggera rispetto al passato? «Perché io lavoro così e non mi interessa come eravate abituati prima». Discorso chiuso? Macché. Il crollo fisico subito dalla Roma nel secondo tempo è un bel campanello d’allarme: se la preparazione estiva è stata sprint, per non ripetere la partenza ad handicap dello scorso anno, perché è finita la benzina già alla prima partita? Ranieri sarà pure convinto che è si è trattato innanzitutto di un calo mentale, ma certo la condizione di alcuni giocatori fa riflettere: Cassetti è stato doppiato da Eto’o (ma Rosi?), ha fatto dannare Riise, è andato al piccolo trotto, Pizarro non ha ancora i 90’, Simplicio non è nemmeno in grado di andare in panchina e questo è inspiegabile. E Adriano? Lo avete visto, non c’è bisogno di aggiungere altro. Ci vorrà pazienza con lui.

MENTALITA' - Due cose hanno fatto imbufalire Ranieri. La prima, facile: la superficialità del disimpegno difensivo con cui Vucinic (in collaborazione con Juan) ha regalato il pareggio all’Inter. Figlia di un atteggiamento da correggere prontamente? E dire che invece l’allenatore ha apprezzato lo stoicismo di certe chiusure precedenti (di Cassetti e Mexes). La seconda: il crollo psicofisico subito dopo il 2-1 dei nerazzurri. Qui Ranieri è stato duro: «Perché avete mollato? Dovevate reagire, la partita era ancora aperta — ha detto ai giocatori —, e invece il vostro atteggiamento ha dato più forza agli avversari». Il tecnico è convinto che l’apparente calo fisico della squadra nel secondo tempo sia soltanto una conseguenza del crollo mentale. «Se non c’è la testa, non girano nemmeno le gambe». Ranieri sta lavorando da giorni per riavere dalla sua Roma la cattiveria che qualche mese fa l’ha portata a sfiorare lo scudetto.