«Un deferimento a tempo di record»

27/07/2010 alle 11:06.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Tutta colpa di un frate tifoso (o un tifoso frate?), piombato la settimana passata a Riscone di Brunico con tanto di giovani parrocchiani al seguito. «Ci hanno rubato due scudetti», la sua provocazione in diretta ai microfoni di un’emittente radio-tv in Val Pusteria. E così... «E’ nato tutto da una battuta. Sì, avevo soltanto riportato la battuta di quel frate», ha spiegato Francesco Totti, a Roma Channel, parlando dell’ennesimo deferimento che gli è stato recapitato a casa da parte della Procura Federale, «e arrivato a tempo di record...». E ancora. «Tra l’altro avevo sottolineato che l’Inter ha vinto meritatamente tre trofei, ma questo non è stato analizzato. C’è rivalità con l’Inter, ma io ho un rapporto buonissimo con quasi tutti i giocatori nerazzurri: loro avranno capito quello che ho detto e non se la saranno presa», le parole del capitano.



Poi sulla squadra. «Adriano è timido e riservato, alla mano, buonissimo. Deve un po’ inserirsi e noi lo faremo sentire a suo agio. Ranieri sta provando il tridente più Jeremy, che ha doti che difficilmente trovi in giro. Se giochiamo tutti insieme per i centrocampisti è dura, devono correre il doppio... Ma se così ci ha giocato l’Inter, perché noi no? Ranieri in campo strilla moltissimo e fa bene perchè ogni tanto molliamo un po’. Lui vuole che iniziamo subito alla grande: penso sia giusto sgridarci ogni tanto... Bastone e carota. Nell’ultimo derby, quando mi ha levato durante l’intervallo, è stato fortunato e bravo. Un altro non lo avrebbe fatto, neanche io lo avrei fatto».



Il campionato, quindi. «L’Inter con Benitez non cambia molto: è un grande allenatore, Aquilani mi ha detto che è davvero una brava persona. Riuscirà anche lui a compattare un gruppo di tanti campioni. La è la squadra che più si è avvicinata alle prime posizioni: ha fatto due o tre acquisti buoni. Ma la stagione è lunga, può succedere di tutto: noi dobbiamo partire con il piede giusto e vedere cosa accadrà giornata dopo giornata. Tra e scudetto, io scelgo la perchè è l’unico obiettivo che mi è rimasto, anche se so che è molto più difficile. Ma se stiamo bene tutti quanti ce la possiamo giocare. Prendiamo Vucinic: l’importante è che stia bene di testa, perchè se sta bene di testa è imprendibile. Ha rapidità e potenza, cose che hanno in pochi, lui può fare la differenza, così come Jeremy. E poi io punto su Mexes. Lo scorso anno ha avuto piccoli problemi, ha avuto acciacchi, non è riuscito a esprimersi come voleva. Ora ha voglia di dimostrare di essere un grande giocatore, uno attaccato alla maglia veramente. Va applaudito per ciò che ha fatto e per quello che farà. Il mio obiettivo è Baggio, con i suoi 205 gol: sicuramente quet’anno ci arriverò e lo supererò, perché se sto bene ho le potenzialità per riuscirci. Pensate, sto due chili sotto il peso forma e se il ginocchio non fa storie... Non mi ricordo neppure il mio primo ritiro con Mazzone (Lavarone 1994, ndr), spero di farne almeno altri quattro o cinque. Così qualcuno si ammazza».