Totti già ai blocchi L’obiettivo? Scavalcare i 205 gol di Baggio

04/07/2010 alle 11:17.

GASPORT (M. CECCHINI) - In principio fu Antonin Panenka, poi venne lui e adesso è il tempo di Washington Sebastian Abreu. Storie di cucchiai coraggiosi e vincenti. Quello del cecoslovacco (allora era così) servì a vincere l’Europeo del 1976, quello dell’uruguaiano a traghettare «la Celeste» in semifinale solo due giorni fa e quello suo — di Francesco Totti, chi altri se no? — a far approdare l’Italia alla finale dell’Europeo del 2000 e, soprattutto, ad incastrarlo nell’immaginario popolare di una generazione.

Domanda: un calciatore che fra una settimana comincerà la sua diciannovesima stagione a disposizione della prima squadra della Roma in serie A, a quasi 34 anni, che stimoli potrà avere? Risposta: tanti. E quasi tutti hanno a che fare col gol. 200 & Baggio Capitan , infatti, sa di essere vicino ad un paio di traguardi storici: le 200 reti in serie A (attualmente è a quota 191) e l’aggancio a Roberto Baggio nella classifica dei cannonieri della storia della serie A. L’ex Pallone d’Oro è insediato al quinto posto della graduatoria con i suoi 205 gol e quindi in una posizione che il numero dieci giallorosso — alla luce delle sue medie in campionato — può attaccare anche in questa stagione. Poi il gioco si farà duro, visto che davanti ci sono Altafini e Meazza (216), quindi Nordahl (225) e infine Piola (274). Come dire che, da qui a fine carriera, solo il primo posto dell’ex laziale sembra virtualmente irraggiungibile.

In Sardegna Per tagliare tutti i traguardi che si è prefisso, comunque, è indispensabile che goda di buona salute fisica. I sussurri dalle vacanze, in questo senso, paiono confortanti. Francesco sta bene, il suo ginocchio sembra aver smesso di fare le bizze e, in questi ultimi giorni di relax — da Miami si è trasferito in Sardegna— continua a far movimento per presentarsi all’appuntamento del 12 luglio (quando si tornerà a sudare a Trigoria) con una condizione fisica più che accettabile alla luce del lungo stop.

La gestione Una cosa è certa: sa bene come la prossima, per lui, sarà la prima, vera stagione in cui la parola «gestione» non sembrerà una bestemmia. Fra le ambizioni in campionato, il ritorno in e la caccia alla stella d’argento di Coppa Italia, il capitano giallorosso sa bene di non poter giocare su tutti i fronti tutte le partite. È vero che in Coppa — causa lunga per il caso Balotelli — entrerà in scena solo alle battute finali, ma serie A e sono ugualmente logoranti e così l’alternanza con Adriano (più che con Vucinic) sarà la chiave di volta della gestione di Claudio Ranieri. Untipo che non fa sconti, lo si è visto, e che mette in campo i giocatori solo quando possono dargli le massime garanzie dal punti di vista psicofisico.

Rimpianti azzurri Insomma, se nel cuore del campione l’assenza dal Mondiale è stata temperata dal flop della banda Lippi, la malinconia è rimasta tutte sulle spalle dei tifosi azzurri. Cosa sarebbe successo se...? Se lo sono chiesto in tanti. E su quei puntini di sospensione i tre nomi più gettonati sono stati quelli di Cassano, Balotelli e . Tutti e tre irrimediabilmente lontani dal Sudafrica. Quanto basta per farci venire voglia di piroette e cucchiai. Una voglia che, con tutto il rispetto, non può bastare Abreu ad appagare.