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CORSPORT (P. TORRI) - «Lo sapevo». Tutto è stato, Francesco Totti, meno che sorpreso quando, ieri, intorno allora di pranzo, il suo amico Vito Scala gli ha detto, Francè, thanno deferito (deferita anche la Roma). Ormai, alla Commissione Disciplinare, Totti è uno di casa. Quando arriva da quelle parti nessuno lo ferma per chiedergli dove va. Lo sapeva, il capitano della Roma, perché alle spalle può sbandierare una ricca storia di deferimenti.
Lavvocato Antonio Conte che in passato ha sempre accompagnato Totti nelle tormentate vicende legate alla giu stizia sportiva, quando ha saputo, si è fatto una risata, ma pure da parte sua nessuna sorpresa. E, volendo fare una battuta, nessuna sorpresa neppure in Federcalcio, capace, per errore, di indurre a un sorriso con il comunicato che ufficializzava il de ferimento in data ventitrè giugno (errore poi corretto), quasi che ce lavessero da un mesetto pronto in un cassetto. Nessuna sorpresa neppurein casa Roma, anche se qual cuno ha trovato singolare che non sia stato deferito pure Marco Branca, braccio destro di Moratti, che sempre quel venti luglio, in rispo sta alle parole di Totti, regalò un non elegantissimo «Totti è stato colpito dalla calura estiva». Considerata la stagione, è molto improbabile che la convocazione di Totti da vanti alla Disciplinare possa esserci prima di fine settembre, inizio di ottobre. La sentenza finale non potrà che essere una multa.
Come avvenuto in tutti i casi precedenti che hanno visto coinvolto il capitano giallorosso. Ne ricordiamo un paio che, allepoca, scatenarono chiacchiere e pole miche. Il primo è datato nove marzo 2005, quattro giorni prima Totti, in una conferenza stampa a Trigoria aveva par lato della direzione arbitrale di un Roma- Juventus che tutto aveva fatto meno che lasciare sere na la squadra giallo rossa almeno per un paio di decisioni arbitrali. Duri i giudizi del capitano romanista, uno su tutti, «impossibile giocare undici contro quattordici». Il secondo è più recente, deferimento del tre marzo del 2008, ancora le di chiarazioni di Totti, stavolta dopo un Inter-Roma chiacchieratissimo finito uno a uno, mancata espulsione di Burdisso (allora nerazzurro), espulsione di Mexes per un fallo mai fatto, pareggio scudetto di Zanetti al novantesimo, il capitano giallorosso che non si nasconde die tro un dito e dice, quello è stato un aiutone, con riferimento a aiutini precedenti. Pure lì deferimento e multa. Visto il passato, come potevanon sapere?