Adriano corre e suda a Trigoria

07/07/2010 alle 10:38.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - La maglia non gli calza ancora a pennello, la corsa non è fluida, il pallone da gara è per adesso una chimera. L’Adriano-day, il primo giorno dell’Imperatore a Trigoria, è uno stillicidio di energie, bruciate più da un sole cocente che dai primi carichi di lavoro. In fondo, c’è tempo per ritrovare la forma smarrita a Rio de Janeiro in questi sette mesi senza calcio.

Deve smaltire parecchi chili, ospiti sgraditi dell’Adriano che conoscevamo più al Parma o alla

che all’Inter. Quando verso le 10 il brasiliano si presenta ciondolante sull’erba del "", comincia la missione di Paolo Benetti e Manrico Ferrari. Missione possibile.
 
L’assistente tecnico di Ranieri e il  atletico della Primavera hanno ricevuto il compito di preparare l’Imperatore al ritiro del 15 luglio. La Roma vuole che Adriano arrivi a Riscone di Brunico pronto per lavorare agli stessi ritmi e con gli stessi carichi dei compagni. L’obiettivo è ambizioso, certo.
 
Adriano non tocca una palla come si deve dallo scorso dicembre, quando ha vinto il campionato brasiliano, il "Brasileirão", con il Flamengo. Sette mesi dopo, il sudore che gronda è già qualcosa.
 
Sono le 10,20 quando l’Imperatore si mette a disposizione dello staff tecnico giallorosso. Un po’ di riscaldamento, qualche palleggio, un paio di giri completi del perimetro del centro sportivo. Assieme a lui ci sono Simplicio, Rosi e Pena, che farà il terzo .
 
L’ex centrocampista del Palermo non è in peso forma, ma quasi. Nonostante sia il primo giorno di lavoro (solamente aerobico, per ora), Aleandro sta invece già benone. Esattamente come il giovane ex della Primavera. Adriano regge meno degli altri due. Dura un’ora, il caldo umido e snervante alla fine ha la meglio.
 
La punta intervalla la fatica a sprazzi di tecnica. Ruba un pallone, ci giochicchia, prende confidenza con gli arnesi del mestiere. Poi si ferma e va a chiacchierare in panchina con Pradè e Montali, che assistono incuriositi all’allenamento. Si sente in famiglia, anche questo conta. Del giorno precedente gli è rimasta impressa, dicono a Trigoria, la stampa che premeva, gli scatti dei tifosi e l’eco di quel coro che fa "che confusione, sarà perché ti amo, c’è un calciatore
che tira bombe a mano".
 
A metà pomeriggio va in onda il replay. L’Imperatore proseguirà con questi ritmi, all’inizio blandi e poi mano
a mano sempre più intensi, fino al 15 luglio. A Riscone di Brunico, Adriano lavorerà sotto la supervisione di
Ranieri. Tra campo e dieta - carboidrati e proteine sono tollerati, purché nella giusta misura - la Roma gli ha disegnato un percorso preciso.
 
Adriano non è ancora Adriano. Ma lo sarà presto. Lo attende una Supercoppa con l’Inter e quel ramo della
Sud che al Flaminio cantava soltanto per lui. Non la deludere, Imperatore.