IL ROMANISTA (D. GALLI) - La maglia non gli calza ancora a pennello, la corsa non è fluida, il pallone da gara è per adesso una chimera. LAdriano-day, il primo giorno dellImperatore a Trigoria, è uno stillicidio di energie, bruciate più da un sole cocente che dai primi carichi di lavoro. In fondo, cè tempo per ritrovare la forma smarrita a Rio de Janeiro in questi sette mesi senza calcio.
Deve smaltire parecchi chili, ospiti sgraditi dellAdriano che conoscevamo più al Parma o alla Fiorentina
che allInter. Quando verso le 10 il brasiliano si presenta ciondolante sullerba del "Fulvio Bernardini", comincia la missione di Paolo Benetti e Manrico Ferrari. Missione possibile.
Lassistente tecnico di Ranieri e il preparatore atletico della Primavera hanno ricevuto il compito di preparare lImperatore al ritiro del 15 luglio. La Roma vuole che Adriano arrivi a Riscone di Brunico pronto per lavorare agli stessi ritmi e con gli stessi carichi dei compagni. Lobiettivo è ambizioso, certo.
Adriano non tocca una palla come si deve dallo scorso dicembre, quando ha vinto il campionato brasiliano, il "Brasileirão", con il Flamengo. Sette mesi dopo, il sudore che gronda è già qualcosa.
Sono le 10,20 quando lImperatore si mette a disposizione dello staff tecnico giallorosso. Un po di riscaldamento, qualche palleggio, un paio di giri completi del perimetro del centro sportivo. Assieme a lui ci sono Simplicio, Rosi e Pena, che farà il terzo portiere.
Lex centrocampista del Palermo non è in peso forma, ma quasi. Nonostante sia il primo giorno di lavoro (solamente aerobico, per ora), Aleandro sta invece già benone. Esattamente come il giovane ex portiere della Primavera. Adriano regge meno degli altri due. Dura unora, il caldo umido e snervante alla fine ha la meglio.
La punta intervalla la fatica a sprazzi di tecnica. Ruba un pallone, ci giochicchia, prende confidenza con gli arnesi del mestiere. Poi si ferma e va a chiacchierare in panchina con Pradè e Montali, che assistono incuriositi allallenamento. Si sente in famiglia, anche questo conta. Del giorno precedente gli è rimasta impressa, dicono a Trigoria, la stampa che premeva, gli scatti dei tifosi e leco di quel coro che fa "che confusione, sarà perché ti amo, cè un calciatore
che tira bombe a mano".
A metà pomeriggio va in onda il replay. LImperatore proseguirà con questi ritmi, allinizio blandi e poi mano
a mano sempre più intensi, fino al 15 luglio. A Riscone di Brunico, Adriano lavorerà sotto la supervisione di
Ranieri. Tra campo e dieta - carboidrati e proteine sono tollerati, purché nella giusta misura - la Roma gli ha disegnato un percorso preciso.
Adriano non è ancora Adriano. Ma lo sarà presto. Lo attende una Supercoppa con lInter e quel ramo della
Sud che al Flaminio cantava soltanto per lui. Non la deludere, Imperatore.