IL ROMANISTA (D.GALLI) - Baptista sicuramente lo sa. Ma stasera (ore 20.30), contro la Costa dAvorio di Eriksson, il suo Brasile potrà contare sul tifo della Roma. Cè un sogno che fanno spesso a Trigoria: Dunga chiama Baptista, gli affida la maglia di Kakà e la Bestia ripaga la fiducia del suo ct con un paio di gol.
È una visione. E pure una speranza. Per il cartellino del brasiliano, ad agosto 2008 la Roma ha versato nove milioni nelle casse del Real Madrid. Anzi, di più: sono diventati dieci. Perché nel contratto veniva previsto che la Roma avrebbe riconosciuto al Real un corrispettivo di un milione di euro, qualora avesse acquisito il diritto di disputare la Champions League nel corso della durata del contratto, per massime due volte. Considerato che lanno scorso la Roma era in Europa League, vuol dire che gli spagnoli si sono messi in tasca un altro milioncino. La Roma proverà a piazzare Baptista in Inghilterra, dove conservano un buon ricordo della "Bestia". Il Tottenham resta in pole, scrivono oltre Manica.
Se la Roma riuscisse a ricavare sei o sette milioni dalla cessione, sarebbe un affare. Anche perché la socieà si sgraverebbe di un ingaggio di circa 3 milioni lanno. Che però stasera Baptista scenda in campo dal primo minuto, è tutto da vedere. Con Doni ormai terzo portiere, sicuro del posto, tra i romanisti, cè il solo Juan. Toccherà a lui difendere la porta di Julio Cesar dagli assalti ivoriani. Lattacco della nazionale allenata da Eriksson potrebbe essere guidato dal centra- vanti del Chelsea, Drogba. È stato lo stesso "Svennis", come lo chiamano in Inghilterra, ad ammettere la possibilità che la punta sia tra gli undici titolari. «Non sarebbe sorprendente se Drogba giocasse dallinizio contro il Brasile, i 25 minuti contro il Portogallo sono stati positivi». Gli ivoriani sono convinti di poter fermare la corsa mondiale della Seleção: «Non è impossibile battere il Brasile - ha spiegato il centrocampista Ismael Tiotè -. Li rispettiamo, perché sono la squadra più forte del mondo, ma non abbiamo nessun timore». Anche una stella del Manchester City, Kolo Tourè, avverte il Brasile: «È fortissimo, ma non invincibile, quindi faremo la nostra partita».