IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - LACCORDO era stato siglato tempo fa, ma solo ieri, in serata, è arrivata lufficialità: Julio Sergio, 32 anni a novembre, resterà un giocatore della Roma fino al 2014. Il contratto, in scadenza il 30 giugno, è stato rinnovato per quattro stagioni ed è la degna conclusione di una stagione incredibile, che ha consacrato il portiere brasiliano tra i migli
ai premi. Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale della società: «LA.S. Roma S.p.A. ed il calciatore Julio Sergio rendono noto, con reciproca soddisfazione, di aver raggiunto laccordo per il prolungamento del contratto economico per le prestazioni sportive ad oggi in vigore sino a tutto il 30 giugno 2014. Al Calciatore sarà riconosciuto un compenso lordo di 1,3 milioni, per le stagioni sportive 2010/2011 e 2011/2012, di 1,4 milioni, per la stagione sportiva 2012/2013, e di 0,7 milioni, per la stagione sportiva 2013/2014, oltre a premi individuali al raggiungimento di prefissati obiettivi sportivi».
Con i quali si arriverà a un milione netto allanno.
Felicissimo il portiere brasiliano, che non ha mai nascosto la sua volontà di legarsi a vita alla Roma, nonostante dal giorno del suo arrivo, nellestate del 2006, al 30 agosto 2009, giorno di Roma-Juve, sia stato soltanto «il miglior terzo portiere del mondo». La definizione di Spalletti, però, è stata smentita da tutto quello che è successo questanno. Partito come ultimo dei portieri, alle spalle addirittura di Artur e di Lobont, ha saputo conquistarsi la fiducia di Ranieri prima e di tutti i tifosi giallorossi poi. Oltre che dei suoi compagni, che, partita dopo partita, si sono fidati ciecamente di lui. «Questo è un gruppo bellissimo - disse subito dopo la partita vinta a Firenze, dove le sue parate furono decisive - Ho fatto un salto importante, dalla tribuna ad essere titolare e mi sono immediatamente guadagnato il rispetto di tutti i miei compagni, per me è stato fondamentale. Mi sembra di sognare».
Alcune prestazioni, come, appunto, quella di Firenze, ma anche quella di Milano con lInter sono state letteralmente da incorniciare. Nota a parte meritano i due derby, di cui è stato autentico protagonista. Allandata, il 6 dicembre, la grande parata su Mauri; al ritorno, il 18 aprile, lapoteosi col rigore parato sotto la Nord a Floccari. Sarebbe potuto entrare direttamente nella storia romanista, se la sorte non avesse deciso diversamente. Quel tricolore sfumato allultimo proprio non gli è andato giù, come a tutti i compagni. Adesso, con la firma messa qualche tempo fa ma diventata ufficiale ieri, ha tutta la possibilità di riprovarci. Per i prossimi quattro anni.