![](/IMG/AS ROMA/Arbitrato UNICREDIT-ITALPETROLI/BIG-avv_ conte cartellina in mano MANCINI@LR24_IT.jpg)
DNEWS (M MORELLI) - Pare una storia senza fine quella fra la famiglia Sensi e Unicredit, che vanta un credito di circa 400 milioni di euro nei confronti di Italpetroli, proprietaria della A.S. Roma. Ieri le parti si sono trovate una di fronte allaltra al collegio arbitrale, dove la figura super partes è ricoperta da Cesare Ruperto. Un paio dore di colloquio per capire che un accordo si può trovare anche se per ora non è stato ratificato.
Se ne riparlerà il 5 luglio. Poche battute da parte degli avvocati della Sensi, Conte e Gambino. Il primo ha dichiarato che «i legali delle parti comunicano che l'udienza odierna è stata aggiornata per la prosecuzione del tentativo di conciliazione »; laltro ha anche offerto la sua impressione: «Mi ritengo ottimista, qualche piccolo passo in avanti si può dire che c'è stato. Le parti sono in contrasto? Questo non lo posso dire. Ci sarà unatrattativa adoltranza ».
Ruperto ha spiegato i fatti: «Il 5 luglio è il termine ultimo per il tentativo di conciliazione, oltre non si potrà andare. Se per quella data non si sarà trovato un accordo si andrà al lodo arbitrale (e a sentenza, n.d.r.)». Trapela un timido ottimismo, evidentemente la decisione di rinviare il collegio arbitralenasce dalla consapevolezza che lItalpetroli di Sensi e Unicredit possono trovare un accordo. Listituto bancario potrebbe avere in tempi brevi i soldi che gli sono dovuti da Italpetroli e in cambio rinunciare a interessi e penali. Di certo, se nei prossimi 11 giorni non ci sarà accordo, per Italpetroli, e per la Roma, gli scenari saranno foschi.