Disastro azzurro, Abete: «Non rinnego Lippi». Cicchitto: «Allora cambiamo la Federcalcio»

26/06/2010 alle 04:54.

IL ROMANISTA - Un bagno di sangue. Secondo una stima della Camera di commercio di Monza e Brianza, il fallimento della spedizione azzurra ai Mondiali potrebbe costare quasi 140 milioni. Una cifra calcolata sui minori introiti di pubblici esercizi e sui riflessi negativi che si ripercuoteranno sull’indotto sportivo.

Se il problema delle dimissioni è legato alla scelta di Lippi, la questione non si pone». Poi il presidente chiarisce meglio il concetto: «Scegliere un tecnico campione del mondo è un fatto collegato ad una scelta legittima da parte del presidente della federazione. Non mi sembra questo il problema. Non perché non mi assumo la responsabilità, ma non accetto la logica per chi verrà in futuro. Ho fatto una scelta, quella di Marcello Lippi, che non rinnego. Dopo gli Europei 2008 abbiamo preso il tecnico che ci ha fatto vincere il Mondiale». C’è, però, chi avrebbe gradito un passo indietro da parte di Abete. Accusa il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto: «Il presidente della Federcalcio afferma di non rinnegare Lippi, e ciò è comprensibile visto che è stata una sua scelta. Ma allora è tutto il comportamento della Federcalcio che necessiterebbe di un cambiamento globale e profondo, visto che erano stati molto numerosi coloro che avevano previsto come sarebbe andata a finire. Purtroppo ogni analisi critica è stata respinta in modo arrogante. Ma si sa che l’arroganza è sempre una cattiva consigliera».