Aveva 4 anni e vide l’addio del Divino

23/06/2010 alle 03:49.

IL ROMANISTA (M.IZZI) - IL 27 marzo 1983 Agostino Di Bartolomei fu costretto a seguire da casa la Roma, impegnata a Firenze. Alla fine del match dichiarò che era stata una sofferenza insopportabile e che non avrebbe mai più seguito una gara della Lupa alla radio. Nessuno come Adriano può condividere i sentimento del grande Agostino

Adriano, che non ha ancora cinque anni, guarda incuriosito il teleschermo e gli adulti che si affollano attorno a lui stravolti dall’ emozione. Sul terreno di gioco, seduto tra le altre riserve, c’è anche Paolo Roberto Falcao. L’allenatore gli ha concesso solo pochi spiccioli di gioco in questo secondo mondiale della sua carriera, ma la tensione è comunque alle stelle. Sono passati solo due anni da quando il “Divino” ha perso ai rigori la finale di Coppa dei Campioni, ora, nuovamente dagli undici metri arriva l’ultima possibilità di centrare quel titolo mondiale che sogna dai tempi del Porto Alegre. Da quel maledetto 30 maggio la sua strada è sempre stata in salita, a dicembre di quel 1984 era stato operato al ginocchio alla Orthopedic Clinic di Columbus, poi era iniziata una strisciante polemica a distanza con la Roma. Quando era finalmente rientrato nella capitale, a fianco del dottor Nivaldo Baldo nel giugno del 1985, non aveva trovato neanche un dirigente ad attenderlo. Solo il solito nugolo di giornalisti che gli porgevano le domande più assurde: «E’ vero che la si è fatta avanti?» Del resto a Dino Viola il giorno prima avevano avuto il coraggio di chiedere addirittura se fosse vero che preferiva «Stromberg a Falcao?». 

Tutte quelle immagini, quei ricordi, scorrono via velocissimi, compreso il ritorno in Brasile, il trionfo in campionato con il San Paolo ... fino alla convocazione per i campionati del mondo ... Questa volta aveva accettato di partire da riserva. Nel 1978 aveva rifiutato, ma questa era l’ultima occasione e per lo più, ironia estrema, gli era stato concesso di indossare la casacca numero 5, che nei mondiali di Spagna era stata assegnata a Cerezo. La roulette dei rigori inizia. Gli occhi di Falcao e... del piccolo Adriano sono sul dischetto. Parte Socrates e subito Bats para tuffandosi a destra. La Francia passa in vantaggio e vi rimane sino a quando, al penultimo penalty, Platinì, proprio lui, spedisce il suo sopra la traversa. Il tripudio dura solo un istante perché Julio Cesar stampa la sua violenta bordata ancora sulla traversa, mentre Luis Fernandez porta la Francia al successo. Due giorni più tardi, il 23 giugno 1986 arrivò la conferma che Paolo Roberto Falcao abbandonava il calcio, gli era stata negata quella rivincita che attende invece Adriano.