GASPORT (A. CATAPANO) - "Ce la fa! Ce la fa! Non ce la fa, non ce la fa!". E invece ce lha fatta. Ora ci si può anche ridere su. Il tormentone di Ezio Greggio per spiegare le ultime ore vissute a Trigoria. Una corsa contro il tempo per iscrivere la squadra al prossimo campionato di serie A. «Ce labbiamo fatta, per un pelo», dice uno che può testimoniare quanti salti mortali siano stati fatti per trovare un milione qui e un altro là. E quanti rischi il club abbia corso, anche di subire una penalizzazione nel prossimo campionato. Era dal 2003 estate del pasticciaccio brutto con la Covisoc che la Roma non ballava la rumba delliscrizione. Sono stati giorni di passione, fino a ieri, quando, contestualmente ad un cda sulla trimestrale
Nel panico È già qualcosa, ma a Trigoria resta un clima di preoccupazione. Sono bastati i mancati introiti della Champions League e il ritardo del pagamento della prima tranche dei diritti tv per la stagione 2009-10 (spostato da giugno a luglio) a mandare la Roma in rosso. E stiamo parlando della squadra che ha conteso lo scudetto allInter fino allultima giornata. Così a corto di liquidi da non poter nemmeno trovare un accordo con lUdinese per la cessione della metà di Marco Motta, rassegnandosi a incassare molto meno dei tre milioni di euro che Pradè aveva messo in conto. Il direttore sportivo è fermo, col portafoglio più vuoto: solo se incasserà dalle cessioni dei vari Doni e Julio Baptista potrà sperare di riportare a casa Burdisso e comprare i due terzini chiesti da Ranieri.
Quale futuro? Non cè ancora lobbligo di ripensare le strategie, mettendo in vendita uno dei pezzi pesanti. Ma lincertezza del futuro è un altro elemento che inquieta. I dirigenti della Roma non sanno cosa pensare, non hanno ricevuto comunicazioni e al ritorno dalle vacanze dovranno tranquillizzare di nuovo allenatore e giocatori. Quando verrà firmato laccordo tra Sensi e UniCredit (i legali dovrebbero rivedersi già il 30 e concludere la querelle il 5 luglio), il club sarà affidato ad un advisor internazionale (e si fanno i nomi di Banca Lazard e Rothschild), che dovrà venderlo e intanto manterrà lo status quo. Ma chi tirerà fuori i soldi per stipendi e mercato? E la cordata romana che sembra affacciarsi che progetti avrà?