Arretrati ok, ma il futuro della Roma è incerto

25/06/2010 alle 11:20.

GASPORT (A. CATAPANO) - "Ce la fa! Ce la fa! Non ce la fa, non ce la fa!". E invece ce l’ha fatta. Ora ci si può anche ridere su. Il tormentone di Ezio Greggio per spiegare le ultime ore vissute a Trigoria. Una corsa contro il tempo per iscrivere la squadra al prossimo campionato di serie A. «Ce l’abbiamo fatta, per un pelo», dice uno che può testimoniare quanti salti mortali siano stati fatti per trovare un milione qui e un altro là. E quanti rischi il club abbia corso, anche di subire una penalizzazione nel prossimo campionato. Era dal 2003 — estate del pasticciaccio brutto con la Covisoc — che la Roma non ballava la rumba dell’iscrizione. Sono stati giorni di passione, fino a ieri, quando, contestualmente ad un cda sulla trimestrale

Nel panico È già qualcosa, ma a Trigoria resta un clima di preoccupazione. Sono bastati i mancati introiti della e il ritardo del pagamento della prima tranche dei diritti tv per la stagione 2009-10 (spostato da giugno a luglio) a mandare la Roma in rosso. E stiamo parlando della squadra che ha conteso lo scudetto all’Inter fino all’ultima giornata. Così a corto di liquidi da non poter nemmeno trovare un accordo con l’Udinese per la cessione della metà di Marco Motta, rassegnandosi a incassare molto meno dei tre milioni di euro che Pradè aveva messo in conto. Il direttore sportivo è fermo, col portafoglio più vuoto: solo se incasserà dalle cessioni dei vari Doni e Julio Baptista potrà sperare di riportare a casa Burdisso e comprare i due terzini chiesti da Ranieri.

Quale futuro? Non c’è ancora l’obbligo di ripensare le strategie, mettendo in vendita uno dei pezzi pesanti. Ma l’incertezza del futuro è un altro elemento che inquieta. I dirigenti della Roma non sanno cosa pensare, non hanno ricevuto comunicazioni e al ritorno dalle vacanze dovranno tranquillizzare di nuovo allenatore e giocatori. Quando verrà firmato l’accordo tra Sensi e UniCredit (i legali dovrebbero rivedersi già il 30 e concludere la querelle il 5 luglio), il club sarà affidato ad un advisor internazionale (e si fanno i nomi di Banca Lazard e Rothschild), che dovrà venderlo e intanto manterrà lo status quo. Ma chi tirerà fuori i soldi per stipendi e mercato? E la cordata romana che sembra affacciarsi che progetti avrà?