Una stagione a due facce

17/05/2010 alle 20:05.

IL ROMANISTA (V. META) - RECORD E rimpianti. Sono queste le due facce della Primavera romanista, protagonista di una stagione fatta di molte luci e ombre rare quanto pesanti. I ragazzi di Alberto De Rossi hanno condotto una marcia inarrestabile lungo l’intera fase a gironi di campionato, salvo vederla interrotta bruscamente dall’eliminazione agli ottavi per mano del Chievo.

LE NOTE POSITIVE...

Per Scardina e Pettinari Europa League e Serie A

LA PRIMAVERA di Sofia rimarrà nel cuore di tanti. La gelida notte che ha fatto da cornice alla gara di Europa League che la Roma dei grandi ha disputato contro il Cska lo scorso 16 dicembre difficilmente sarà dimenticata da Stefano Pettinari e Filippo Scardina, che al “Vasil Levski” hanno esordito con la maglia della prima squadra. Ventisette minuti Stefano, dieci Filippo, che però sono bastati al centravanti per mettere la firma sul 3-0. Un sogno. Quella notte ha un significato particolare, dal momento che rappresenta l’emblematico punto d’arrivo del lavoro che si porta avanti nel settore giovanile. Ranieri ha premiato la continuità di rendimento di due fra gli elementi più importanti della Primavera. La sfortuna ha voluto che a Sofia non ce ne fosse anche un terzo, visto che Malomo non ha potuto rispondere alla convocazione per via di un infortunio. Dopo l’Europa League, anche la Serie A ha potuto salutare il debutto di Pettinari, subentrato a Vucinic lo scorso 20 marzo all’Olimpico contro l’Udinese.

Tanto giallorosso nelle Nazionali

L’ITALIA si tinge di giallorosso. Fra le note positive di quest’annata non può non essere annoverata la presenza in azzurro di tanti giocaori della Roma. Il caso forse più clamoroso è quello di Pettinari. Nel giro azzurro già da diversi anni, Stefano a gennaio è sceso in campo nell’amichevole Italia-Turchia Under 19, mentre lo scorso 26 aprile ha debuttato con l’Under 20 al Quattro Nazioni. Meno di un mese prima, Rocca ha fatto esordire un altro romanista, Filippo Scardina, nella sfortunata gara contro la Germania. Una soddisfazione era arrivata già prima di Natale, quando ben cinque romanisti hanno preso parte a uno stage con l’Under 19. Oltre ai già citati Pettinari e Scardina, c’erano anche Frasca, Citro e Malomo, che proprio in questi giorni è impegnato nella seconda fase dell’Europeo di categoria. Infine, la conferma in azzurro di Sini, uno che a diciotto anni ha già collezionato 43 presenze in Nazionale. Dopo i Mondiali Under 17 in Nigeria, Simone ha di recente vinto la Slovakia Cup con l’Under 18, di cui è capitano.

Una difesa da record Nessuno ha fatto meglio

INESPUGNABILE O quasi. Così si è dimostrata la difesa della Roma, non a caso la meno battuta d’Italia, con appena dodici reti subite in ventotto partite. Un record le cui fondamenta poggiano sull’eccezionale striscia d’imbattibilità di Valerio Frasca, che ha incassato il primo gol in campionato dopo 981 minuti di gioco effettivo. Con la sua partenza a gennaio, la difesa ha accusato il colpo, ma ha saputo sopperirvi grazie alla crescita di due fra i giocatori che più hanno convinto in questa stagione. Già capitano degli Allievi del Tor di Quinto, Luca Antei ha disputato un campionato strepitoso al centro della difesa, mentre il terzino sinistro Paolo Frascatore ha stupito tutti per grinta e continuità di rendimento. Capitan Malomo ha guidato il reparto con il piglio del leader e Sini si è confermato uno dei migliori difensori del vivaio, nonostante gli infortuni. Menzione di lode anche per Citro, forse la sorpresa più bella di quest’annata, che ha saputo vestire i panni del con straordinaria personalità.

...E QUELLE NEGATIVE

Maledizione campionato Andiamo fuori agli ottavi

NON È riuscita l’impresa di infrangere la maledizione dei playoff, che da quattro stagioni vede la Roma fuori delle finali scudetto. Per il secondo anno consecutivo, la qualificazione è stata condizionata dalla sconfitta rimediata all’andata. Dopo Udine, fatale è stata Verona, dove i giallorossi sono incappati in un netto ko: 2-0 e primo tempo di assoluta sofferenza. La sproporzione fisica si è fatta sentire, al punto da paralizzare la manovra giallorossa. Il resto lo ha fatto la batosta dell’autogol pochi secondi prima dell’intervallo. La ripresa non è bastata alla Roma per trovare il pareggio e a dieci minuti dalla fine è arrivato il raddoppio del Chievo, peraltro macchiato da un evidente fallo su Malomo. Al ritorno serviva un’impresa, che la rete di Sbaffo in chiusura di primo tempo ha reso impossibile. L’1-1 lascia più di un rimpianto (la Roma in casa non ha mai perso), ma evidenzia anche i limiti di una squadra giovane, che contro un avversario fisicamente superiore non è riuscita a sopperire con la tecnica e il carattere.

Noi bravi e sfortunati Addio Coppa Italia

COPPA ITALIA ancora una volta amara per la Roma, uscita di scena già negli ottavi di finale. Dopo averlo sfiorato un anno fa, i giallorossi hanno detto addio a un trofeo che manca da sedici anni. Superati in scioltezza i primi due turni contro  e Crotone, la squadra di De Rossi si è vista sbattere la porta in faccia dal Palermo. A condannare Pettinari e compagni, autori di un’ottima prestazione nella gara d’andata, un gol di Mbakogu sugli sviluppi di una rimessa laterale che ha permesso ai rosanero di giocare il ritorno partendo da un vantaggio notevole. Proprio a Palermo sono arrivati i rimpianti maggiori per la Roma, capace di rimontare l’1-0 dei padroni di casa, ma non di completare la rimonta. Con un po’ di concretezza in più, le cose sarebbero potute andare diversamente. Forse in questo contesto più che in altri si può davvero parlare

di sfortuna. La Roma ha giocato molto bene entrambe le partite e come spesso accade nel calcio, ha finito per pagare le uniche due disattenzioni nell’arco dei centottanta minuti.

Errori e stanchezza Sfuma il "Viareggio"

MALEDETTI RIGORI. L’avventura della Roma al Torneo di Viareggio si è arrestata negli ottavi di finale contro l’Empoli, al termine di una partita finita a reti bianche e decisa dagli undici metri. I giallorossi arrivavano alla Coppa Carnevale in debito d’ossigeno dopo la grande prova con cui due giorni prima avevano battuto il Palermo e allungato in classifica. Già nel largo successo sui lettoni del Ventspils (5-2 con tripletta di Pettinari), qualche avvisaglia di cedimento c’era stata. La partita con la Reggina, persa per 2-1, ha evidenziato le difficoltà della squadra nel gestire le energie quando si è trovata sotto pressione per un lungo periodo. Qualificata agli ottavi grazie alla vittoria sulla Cisco, la Roma è andata a impattare contro un Empoli tecnico, veloce e ben messo in campo, che i giallorossi hanno faticato a tamponare, nonostante tutti i ragazzi abbiano dato il massimo. Ai rigori sono arrivati stremati. Gli errori di Citro, Sini e Antei hanno chiuso nel modo più amaro un torneo al quale il gruppo teneva tantissimo.