CORSERA - Dai mercati rionali della città al mare magnum di internet, passando per il variegato mondo dellemittenza radiofonica, fino ad arrivare nelle aule del Parlamento. Il giorno dopo Roma-Inter, nella capitale e non solo, si è parlato quasi esclusivamente di Francesco Totti e del suo calcione rifilato a Balotelli nei minuti finali della partita di mercoledì. Un gesto che, con gli inevitabili commenti suscitati, ha quasi cancellato latto conclusivo di una Coppa Italia sfumata per «colpa» di Milito e del nervosismo giallorosso.
Così è stato. Tra innocentisti e colpevolisti, la spaccatura è stata evidente. Nelle emittenti private e sui blog una gran parte della tifoseria romanista ha concesso al capitano tutte le attenuanti generiche, difendendolo a spada tratta: «Era affranto per il risultato negativo e per questo finale di stagione falsato. Non si aspettava lesclusione di Ranieri e ha accumulato una serie di stati danimo negativi. Chi ha giocato al calcio, sa che certe reazioni possono capitare. Pagherà con la squalifica, mentre gli scandali del calcio italiano resteranno impuniti». Il riferimento a Lazio-Inter è lampante, forse troppo per chi nutre pericolosi sentimenti di rivalsa: «Balotelli continua a mancare di rispetto a noi romani: visto che nessuno prende provvedimenti, Totti ha fatto bene a farsi giustizia da solo».
Secondo i più bellicosi, quel fallo somigliava a un regolamento di conti: «Per la prima volta ci siamo fatti rispettare davvero, gli interisti pensavano di vincere e prenderci pure in giro: per questo Totti gli ha reso pan per focaccia». Viceversa, i tifosi più severi hanno sottolineato soprattutto le conseguenze del «misfatto»: «Si è trattato di un episodio gravissimo e inqualificabile. Un simbolo non deve lasciarsi mai andare a una simile condotta violenta, stavolta non mi sento rappresentato da lui». E ancora hanno aggiunto: «Non è la prima volta che Totti si lascia andare ad atteggiamenti sopra le righe, quel calcio lha visto tutto il mondo e offusca anche limmagine della Roma. È stato un cattivo esempio, non ci sono giustificazioni. Se Balotelli si fosse gravemente infortunato, che cosa avrebbero detto dei romani?».
Per altri, invece, era più opportuno privilegiare una posizione moderata: «Francesco avrà pure sbagliato per frustrazione ma è arrivato il momento di punire severamente i provocatori che istigano sistematicamente gli avversari». La replica dei non romanisti era, a quel punto, piuttosto immediata: «Fa sorridere sentir parlare di provocazioni. E i pollici allingiù? Le magliette di scherno allindirizzo dei tifosi biancocelesti? Non è forse lui il primo a dileggiare i rivali, nelle poche volte in cui è riuscito a vincere? La verità è che si tratta di un ex calciatore che arranca partita dopo partita».
Nella bagarre polemica, cè infine chi ha provato a stemperare il clima di tensione con una battuta: «Quando Totti stava uscendo dal campo, Maicon e altri calciatori dellInter sono andati verso di lui per stringergli la mano, quasi a congratularsi per quellintervento falloso. Il capitano ha fatto a Balotelli esattamente quello che fecero col Barcellona anche alcuni dei suoi compagni nerazzurri...».