Paghi il giusto, ma Zidane in patria è stato fatto santo

07/05/2010 alle 10:56.

IL MESSAGGERO (R. RENGA) - Quante ne abbiamo sentite sul conto dell’Inter, della Roma, soprattutto sul conto di Francesco Totti. Quest’ultimo, a dar retta ai cicalecci televisivi, sarebbe addirittura indegno di infilarsi una maglia azzurra, giallorossa o della salute. Squalifica? No: pubblica fustigazione. Totti, rifilando un calcione a Balotelli, ha sbagliato e a nessuno passa per la testa



E ce la prendiamo solo con ? E’ lui l’origine e la fine di ogni male? E’ il diavolo o un uomo che non sopporta le provocazioni? Zidane quattro anni fa reagì con una testata alle brutte parole di Materazzi: in Francia l’hanno fatto santo. Nel nostro piccolo, riteniamo che abbiano sbagliato sia Materazzi che Zidane. Ma la soglia della sopportazione, come quella del dolore, è un fatto privato. C’è chi diventa matto per un parcheggio rubato, chi per un brutto gesto, chi, infine, per la falsità, la simulazione, la teatralità, una decisione sbagliata del vigile urbano o dell’arbitro.

Il bello (o il brutto) di questa vicenda: chi colpisce , difende Balotelli, cui sino a poco fa, sparava alle spalle, completando così un assurdo gioco dell’oca. Ci sembra più logico, a proposito della finale di Coppa, assemblare i seguenti pensieri: 1) l’Inter è più forte della Roma; 2) l’Inter ha fatto solo un tiro in porta e regalato dalla Roma, che ha avuto più occasioni; 3) Rizzoli non è all’altezza di certe gare; 4) andava espulso Materazzi (a proposito: grande e grosso com’è, perché piange, cade e si dispera per una spintarella, un pizzico o una carezza?); 5) meritava rigore ed espulsione Samuel per la presa da lotta libera su Toni; 6) erano da rosso Taddei e Muntari e Motta é insopportabile; 7) Milito, Zanetti, Cambiasso, Julio Cesar, sono bravissimi ed esemplari; 8) Chivu per gli osceni gesti rivolti al pubblico va pesantemente punito ; 9) Mexes deve imparare a ragionare; 10) faccia corsi di autocontrollo: ormai sanno qual è il suo punto debole.



E, infine: Ranieri, sapendo di non poterla mettere sulla fisicità o sul gioco, doveva impiegare dall’inizio i suoi calciatori più tecnici, ossia Menez e . Quest’ultimo sarebbe anche stato meno nervoso. Ma evitiamo lezioni moralistiche a senso unico: non sempre chi vince ha ragione.