Numeri 10 e striscioni. Il giorno di Ilary in difesa del marito

10/05/2010 alle 12:05.

CORSERA - I manifesti sbagliati sono quelli apparsi in giro per Roma: c’è il calcione di Totti a Balotelli e la scritta «Roma non si tocca, grazie Capitano!». Lo striscione giusto è quello che Ilary Blasi alza prima della partita: «Totti non si discute, si ama». Da una parte c’è l’inutile esaltazione di un gesto violento, che Totti per primo ritiene sbagliato, altrimenti non avrebbe chiesto scusa. Dall’altra c’è l’amore di una bella famiglia, allargata a uno stadio intero.

Papà Francesco entra in campo con sulle spalle e Cristian per mano. E mamma Ilary, quando i Pupini vengono riportati in tribuna, li mette sopra il tavolino perché possano vedere meglio. Oggi sì che c’è da guardare: due gol di papà, la gente gli fa festa. Per fortuna non c’è stato un processo da stadio a Balotelli— giusto un coro feroce a partita finita —, ma uno stringersi attorno a . Perché non è giusto cancellare quello che è stato — e ci penserà il giudice sportivo, oggi, a ricordare la gravità del gesto con una maxi —, però sarebbe disumano, come ha detto il presidente dei deputati Pdl e tifoso romanista Fabrizio Cicchitto, «demonizzare chi ha commesso un errore, anche se grave». È stato bello vedere tanta gente con la maglia giallorossa numero 10 allo stadio.

Tanti modelli diversi, perché il merchandising cambia ogni anno ma è fedele da sempre. Tante taglie diverse e per qualcuno, al posto del 10, c’era lo spazio per metterci anche un 100 o un 1.000. Un modo per dividere la «colpa», non per negarla. ha gradito e ha riportato i figli in campo, a partita finita, insieme a quelli dei compagni di squadra. Era l’ultima di questa stagione all’Olimpico e lui è riuscito a scherzarci sopra, visto che c’è chi ha previsto il suo ritiro a fine stagione: «L’ultima? Già, è vero, questa era l’ultima. L’Olimpico era magnifico: così tanto affetto, in un momento per me davvero difficile. Grazie di cuore alle persone che mi sono sempre rimaste vicine e a chi oggi indossava la mia maglia: la mia maglia che è anche la vostra maglia, sono i nostri colori e il nostro orgoglio. Ai compagni e a tutti coloro che vivono per la Roma dico una sola cosa: crediamoci fino alla fine». Non sarà l’ultima. Anche perché e Balotelli si ritroveranno ancora su un campo da calcio e dovrà essere un giorno migliore.