La Roma nelle mani di Curci: "Pronto a fare gli straordinari"

04/05/2010 alle 12:12.

GASPORT (A. CATAPANO) - «Sono a casa con i bimbi...». A Siena? «A Roma, questa è casa mia. Ci torno ogni domenica, dopo la partita. E ci passo il lunedì, il mio giorno di riposo. Almeno mi godo Gianfranco e Gabriele, hanno due anni e mezzo e 13 mesi, è l’età migliore, già tirano i primi calci».

Curci, i romanisti sono nelle sue mani, si rende conto?

«Bè, in effetti, ormai non hanno alternative. Devono sperare che il Siena diventi il Portsmouth d’Italia». Cosa le dicono i suoi vicini di casa?

«"Gianlu’, siamo nelle tue mani. Vedi quello che puoi fa’"».

E lei?

«Io gli rispondo che ce la metterò tutta».

Chi sono i compagni che l’hanno avvicinata?

«Non ve lo dico nemmeno sotto tortura».

Si sono rivolti a lei ieri?

«No, il mattino dopo la sconfitta con la Sampdoria».

Non si fidavano della Lazio?

«No, per niente. Sapevano come sarebbe andata a finire. Erano già proiettati al 16 maggio, alla partita di Siena».

Lei che pensa di Lazio-Inter?

«Che la Lazio non ha giocato alla morte, ma credo che a parti invertite sarebbe stato lo stesso. Io non condanno i miei colleghi, anzi li comprendo».

Ma il suo presidente, Massimo Mezzaroma, ha detto che se foste stati voi a giocare così vi avrebbe preso a calci nel sedere...

«Ma noi siamo il Siena e a Siena il calcio non si vive come a Roma. Io non mi stupisco dell’atteggiamento dei calciatori della Lazio perché immagino quante e quali pressioni abbiano ricevuto nei giorni precedenti».

Ieri un dirigente del Siena, Davide Buccioni, ha raccontato che sarebbe pronto un premio in denaro per voi se riusciste a fermare l’Inter...

«Non mi risulta e non credo proprio. Tra l’altro, non sapevo nemmeno che questo Buccioni fosse un dirigente del Siena. Io comunque non ho bisogno di premi per impegnarmi al massimo».

Sempre che giochi. Perché circola un’altra storia a Siena: voi titolari avreste fatto un patto con Malesani per essere esentati dalle partite a retrocessione acquisita.

«Nessun patto ufficiale, ma avrebbe una logica. Giusto concedere spazio a chi ha giocato meno».

Curci, ci vuole dire che non giocherà?

«Deciderà il mister. Il presidente ha già detto che giocheranno i titolari. Io contro e Inter voglio esserci per mettermi in mostra. Sono due partite importanti: il derby per i nostri tifosi, l’Inter per parecchie persone...».

Anche per lei?

«Ovvio. Io sono romanista e sarei il primo a festeggiare lo scudetto. Farò tutto quello che posso per fermare l’Inter, come Muslera. Ma spero che le mie parate siano decisive».

A San Siro con l’Inter sfioraste l’impresa.

«In vantaggio 3-2 fino all’89’, al 94’ presi il 3-4 da Samuel, proprio lui...».

Basterebbe che lei ripetesse la prestazione dell’Olimpico, la migliore della sua stagione.

«Sì, con la Roma giocai molto bene, ma alla fine perdemmo 2-1. Gol di Okaka di tacco».

La Roma merita questo scudetto più dell’Inter?

«L’Inter è la squadra più forte del campionato, non c’è dubbio. Ma la Roma meriterebbe il titolo solo per la straordinaria rimonta che ha fatto. Le mancano tre o quattro punti».

Anche lei da romanista si sente derubato?

«No, affatto. Sugli arbitri quest’anno ha ragione . Mi riferivo ai pareggi di Cagliari, e Livorno. Bastava una vittoria in più».

Cosa farà il prossimo anno? Spaventato dalla prospettiva di giocare in serie B?

«Spaventato no, ma prima vedrò chi mi riscatta, se Roma o Siena, poi deciderò cosa fare. Tornare a difendere i pali della Roma sarebbe un sogno».

Se la aiuta a realizzare quell’altro, di sogno...