Elio Germano: "Romanista. E orgoglioso di esserlo"

19/05/2010 alle 12:48.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - COME ha vissuto la giornata di domenica scorsa, Elio Germano, è presto detto. «Ero a Verona, allo stadio» racconta, il tono fiero di chi può dire

racconta, il tono fiero di chi può dire "c’ero anch’io" quel giorno. Anche se non è andata proprio come tutti speravamo. «Purtroppo i biglietti del settore ospiti, in curva, erano finiti. E quindi, io e miei amici, eravamo in

tribuna. Ma vicini a tutti gli altri. E come tutti, ho cantato, dall’inizio alla fine
». Chiedergli se ci credesse o

meno, è assolutamente pleonastico. «La festa - dice - era nel vedere questa squadra in campo. Anche perché, non dipendendo più da noi l’esito del campionato, c’era poco da sperare… Mi sembra, comunque, che per quest’anno abbiamo fatto molto più del dovuto».



Anche i festeggiamenti dell’Inter, in questi giorni, sono andati forse al di là del dovuto…

Se è per questo, abbiamo trovato spiacevoli sorprese proprio tornando a casa, lungo l’autostrada. Mi riferisco

a dei messaggi, lasciati sul cavalcavia, dalle parti di Firenze… Ci sono stati anche dei momenti di tensione,

tra le due carreggiate, soprattutto quando c’è stato maggior traffico. E da entrambe le parti si rallentava. Con noi che venivamo da Verona, e loro che salivano da Siena. Insomma, si è anche rischiato qualcosa...



Come si riparte dopo questo finale di campionato? Si può essere fiduciosi in vista del prossimo

anno?


Assolutamente sì. Con grande ottimismo. Perché siamo sempre là. E soprattutto, siamo una squadra diversa.

Orgogliosamente diversa da tutte le altre. E con il tifo migliore d’Italia. Perché dopo quello che si è fatto quest’anno, c’è davvero da essere orgogliosi. Tanto orgogliosi…