CORSPORT (P. TORRI) - Non è come a Catania, anche se la delusione è lo stesso tremenda. Ma per capire che Verona non è come Catania, basta vedere la faccia di Daniele De Rossi. Due anni fa, al «Cibali», al termine di una partita e di un campionato ai confini della realtà, il viso del biondo era quello di un ragazzo ferito, arrabbiato, sconcertato, che si sentiva defraudato di qualche cosa che la sua Roma aveva meritato sul campo.
Due anni fa Ibrahimovic, stavolta Milito, il più grande rimpianto di mercato del direttore sportivo Daniele Pradè, due anni fa largentino era in mano alla Roma, poi finì al Genoa, da questanno allInter dove è stato luomo scudetto di Special One. A Catania non ci furono complimenti reciproci, questa volta il biondo di Ostia li ha ricambiati: « Ringrazio lInter per i complimenti che ci ha fatto, a loro dico che si sono dimostrati grandi in tutte le competizioni. E stato un campionato con uno svolgimento diverso rispetto a quello di due anni fa. Se i nerazzurri fossero stati eliminati dalla Champions, credo che lo avrebbero vinto prima. Roma e Inter si sono equivalse, questanno non posso dire nulla delle cose che, invece, dissi a Catania. Brucia perché brucia, inutile nasconderlo, non giochiamo per fare i complimenti ai nostri avversari, noi giochiamo per vincere. Brucia anche per i nostri tifosi che anche qui a Verona hanno dimostrato di essere speciali. Mi ripeterò, ma a Roma abbiamo qualche cosa di diverso che solo chi lo vive può capire bene fino in fondo. Ora non riesco a vedere niente oltre questa sconfitta. Ma restiamo gli avversari numero uno dei campioni dItalia, potranno raggiungerci Juve e Milan. Forse presto uno scudetto riusciremo a toglierlo allInter. Però stavolta non parliamo di punti persi o guadagnati: con Udinese e Milan non avremmo meritato di perderne per la prestazione, con Fiorentina, Juve e nei derby magari abbiamo raccolto di più di quello che meritavamo» .
Il biondo ha segnato lultimo dei sessantotto gol giallorossi in campionato. Un destro dalla distanza che è stato una bellezza e ha chiuso definitivamente la pratica Chievo, dando comunque a Ranieri il suo scudetto su Mourinho (il tecnico romano ha fatto due punti in più del portoghese) e alimentando un sogno che in quel momento era una realtà. Sesto gol in campionato per il biondo, undicesimo in stagione, mai così goleador il biondo, ma di tutto questo avrebbe volentieri fatto a meno, anche al Mondiale avrebbe detto no pur di gridare, oggi, Roma campione: «Abbiamo fatto una grande stagione, dopo laddio di Spalletti, con Ranieri cè stato uno scossone che ci ha permesso di fare una cavalcata straordinaria, arrivando a giocarci il titolo sino allultimo secondo di questo campionato. Dovremo continuare a lavorare così, come abbiamo fatto in questa stagione, dimostrando di essere un gruppo importante. Sono arrivato alla fine di questa stagione un po cotto, la forma penso di ritrovarla sfruttando anche le grandi motivazioni che ti dà un Mondiale. Avrei fatto volentieri... a cambio con Cambiasso che non è stato convocato per il Sudafrica. Non ci sarà tempo per staccare. Sarebbe stato davvero straordinario chiudere questo campionato con una vittoria che avrebbe avuto contorni incredibili. Peccato» . Non, non è come Catania, ma brucia lo stesso tantissimo.