LA REPUBBLICA - È disposto anche a tornare nel ruolo che lha visto crescere, quello che gli ha dato gloria e fama tra i grandi dEuropa, prima di scoprirsi imbattibile davanti alla porta avversaria. Larrivo di Toni è per lui uno stimolo in più, un specie di rinascita calcistica per sperimentare ancora, se possibile, qualcosa di nuovo: Francesco Totti e il ruolo da trequartista, un amore accantonato da qualche anno, cinque per lesattezza, da quando Spalletti lo mise unico riferimento in avanti, con un esercito d centrocampisti alle spalle.
Con Capello qualche apparizione da centravanti, quando accanto aveva Cassano, ma nulla più, perché il cuore del capitano batteva per quello spicchio di campo tra le linee, tra attacco e centrocampo, dove svariare senza troppi vincoli tattici. Poi sono arrivati i gol, tanti, tantissimi, da perdere il conto e la scoperta di amarsi terribilmente come prima punta. Ma adesso che un centravanti alto e grosso è arrivato, Totti non storce certo la bocca di fronte alla possibilità di spostarsi un passo indietro. Nelle ore che precedono la partita di Bari, Ranieri lo sta provando alle spalle di Toni e Vucinic, tridente con licenza di plasmarsi sul campo a seconda delle esigenze.
«A Bari dovremo riportare la stessa passione, tecnica e agonismo che ci hanno permesso di battere l’Inter — le parole di Totti attraverso il suo sito internet — a livello mondiale. E poi uno spettacolo vedere tutte quelle persone in un Olimpico pieno in ogni ordine di posto, è stata una vittoria anche della società, per la politica dei prezzi che ha aiutato. Sono sicuro che anche nelle prossime partite verrà fatta la stessa scelta».
Qualche problema fisico per De Rossi che, oltre al fastidio alla solita caviglia, ha anche preso una botta all’anca contro l’Inter. Dovrebbe farcela per Bari, anche se i medici restano cauti. Fastidio al ginocchio per Pizarro ma pare nulla di allarmante, per una situazione del centrocampo da tenere sotto controllo visto che sabato mancherà Perotta, squalificato.
