IL ROMANISTA (D.GALLI) - MAGARI SARÀ solo un caso. O magari no. Quando è calato Totti, è sceso il buio sulla Roma. Quando Francesco si è opacizzato, quando ha accusato i primi segni della stanchezza, la Samp ci ha artigliato. Il filmato del primo tempo del Capitano è una roba che andrebbe conservata nellarchivio Luce. Altro
che il primo volo di Yuri Gagarin, lallunaggio americano, lelezione di Giovanni Paolo II. Francesco è una spina nel fianco doriano, apre a destra, apre a sinistra, inventa, va al tiro. I primi 45 premiano completamente la scelta di Ranieri: Toni in panchina, Totti davanti. Perché il menage à trois, il triangolo con Menez e Vucinic, va alla grande. Quello con Toni e Mirko no. La rete del vantaggio è figlia di questo rapporto quasi incestuoso. Tra fratelli, tra romanisti nati e romanisti adottati. Il Genio è una lama, sfonda la Maginot sampdoriana sulla sinistra, mette al centro. Totti è lì ad aspettare e colpire. Linterno sinistro che scuote lOlimpico per Storari è inarrivabile. Per Totti è lundicesimo gol (non segnava da 92 giorni) in venti partite di campionato, il ventiduesimo in ventisette gare complessive, contando anche i preliminari di Europa League.
Soprattutto, quella di ieri notte è la rete numero 189 in Serie A. Un gol ancora e il Capitano prenderà al sesto posto Kurt Hamrin, bomberone che a cavallo tra gli anni 50 e 60 seminò il panico nelle difese italiane. Il rammarico è che il gol numero 190 non sia arrivato nella stessa notte. Perché poteva, sapete? È mancato tanto così. E non una, ma due volte. Al 20, per esempio. Francesco calcia forte, angolato, ma sul primo palo di Storari. Il portiere lappoggia sul palo e la palla fugge via. Nove minuti dopo, la respinta su una conclusione velenosa di Menez permette a Francesco di battere in semirovesciata. Il colpo è sbilenco. È così che se ne va loccasione del 2-0. Ed è così (pure) che se ne va la Roma. Non dalla corsa scudetto, ma da una partita nata bene e finita da dimenticare. Tra una chance e laltra, Francesco deve pure risolvere una mini controversia tra Perrotta e Vucinic. Unincomprensione, una stupidaggine. Calma, ci pensa il Capitano. È nella ripresa che la condizione sappanna. Che il motore singrippa. Che la luce diventa fioca. Quella di Totti, come quella di tutta la squadra.
La reazione cè, si vede, si sente. Totti si batte, lotta, soffre. Soffre come tutti noi e forse anche più di noi. Poi cala la notte, Roma si scopre triste e piange un po. Ma solo un po. Da oggi si comincia a pensare al Parma. E poi a quello che accadrà il giorno dopo allOlimpico. Sperando che il mondo di Eupalla sia bello, lindo, regolare. Hai visto mai che uno si sbagli.