Scandalo!

26/04/2010 alle 11:04.

IL ROMANISTA (C.FOTIA) - CE L’HANNO RUBATA. La presidente Rosella Sensi e l’allenatore Claudio Ranieri hanno usato un linguaggio più misurato, come si conviene al loro ruolo istituzionale. La presidente ha parlato di «arbitraggio inadeguato», ma nel suo giovane volto tirato si leggeva una rabbia trattenuta a stento, e quella stessa determinazione a continuare a combattere che era scritta nell’espressione di Ranieri che ha invocato (temiamo invano) un intervento di Collina. A noi, che non abbiamo ruoli istituzionali,

Non ci aspettavamo e non volevamo un trattamento di favore - e quando mai si è visto un arbitro "sbagliare" a favore della Roma? - ma ieri veramente è stato sorpassato il limite, segnando una giornata nera per il calcio italiano, sporcando un campionato che - comunque finirà - è stato segnato dalla fantastica rimonta della Roma. Tre nettissimi calci di rigore negati alla squadra capolista che gioca in casa non si erano mai visti - due li ha ammessi persino Massimo Mauro su Sky, che certo non può essere accusato di simpatie giallorosse - ed è davvero difficile pensare che si tratti solo di incapacità. Nel primo tempo, un chiaro fallo di mano su tiro di Mirko Vucinic e un atterramento di in area di rigore. Nel secondo tempo addirittura la parata di gomito di un difensore su tiro di Riise dopo che c’era stato un fallo in area su Vucinic non fischiato per una «strana» interpretazione della regola del vantaggio.

Dopodichè. Dopodichè è ovvio che se avessimo chiuso, come potevamo, la partita nel primo tempo, senza cincischiare troppo e mettendoci quella cattiveria che ieri è mancata, avremmo vinto anche malgrado l’arbitraggio. E qui, come ha detto De Rossi, forse non hanno retto i nervi dopo una rincorsa incredibile e stressante (quell’inutile litigio tra Perrotta e Vucinic la dice lunga). Tuttavia, è difficile parlare dei limiti di una squadra dinnanzi a un’ingiustizia così clamorosa. Ora, però, quelle lacrime di Cassetti, di Mexes, che sono anche le nostre, dobbiamo ricacciarcele in gola. Come ha fatto il magnifico pubblico dell’Olimpico stringendo alla fine della partita la squadra in un abbraccio fantastico. Dobbiamo crederci ancora. Saremmo
degli scriteriati a non farlo. Dobbiamo vincere le prossime tre partite e sperare in un passo falso - basta anche un pareggio - dell’Inter. E non c’è solo il campionato, perché il 5 maggio all’Olimpico, ci giochiamo con l’Inter la Coppa Italia. Questo è il momento di mostrare la pasta di cui è fatta questa grande squadra. Daje Roma daje!