
IL ROMANISTA - TRIGORIA COME FORT ALAMO. Lassedio dei tifosi ieri è stato scientifico. Sale lo stress per la stracittadina e con esso cresce lentusiasmo per i propri colori e per la squadra. Tutti vogliono vederli, toccarli, incitarli. Un assalto troppo stretto. Un abbraccio troppo forte, che può far mancare laria. Questo deve aver pensato chiaramente la Società AS Roma chiedendo un minimo di controllo nella strada daccesso ai cancelli di Trigoria.
ai cancelli di Trigoria. E così sia pur con molta tranquillità e saggezza, la Polizia ha controllato il flusso consentendo alle automobili dei calciatori di raggiungere senza troppi problemi il campo di allenamento.
Ma loperazione sicurezza è durata poco. Le maglie si sono allargate e fotografi e tifosi hanno carpito momenti
eccezionali di un allenamento top secret. Ma nulla di grave. Crediamo che lamore per i propri beniamini sia superiore a ogni difficoltà. Tuttavia fa molto bene la Roma a difendere questa difficile vigilia e cercare di proteggere la squadra. Le transenne e il blocco operato sui tifosi ha prodotto un po di fastidi nella giornata degli abitanti delle palazzine limitrofe. La prima conseguenza della disciplina adottata si è avuta con un piccolo-grande assembramento sul piazzale Dino Viola,diventato in pratica una sorta di "stazione di posta" vecchio stile. Un entusiasmo irrefrenabile. Tutti a caccia dellautografo o di una foto da sistemare sulle librerie
di casa o nelle vetrine dei tinelli. Una passione che, come abbiamo detto, ha costretto le forze dellordine, per evitare il congestionamento dellintera zona, a transennare la curva che immetteva allentrata principale del Bernardini.
I disagi non sono mancati, specialmente per coloro che abitano da quelle parti e che, per necessità, si possono muovere soltanto su quella direttrice. Lo spiega Vittorio, che ha le finestre che danno proprio sulla strada: «Questi giorni è continuamente in tilt, si riesce a passare a stento con il motorino, figuriamoci in automobile». Anche Alice, mentre porta a spasso il suo cane, deve fare lo slalom fra sciarpe, macchine e striscioni: «E da poco che vivo qui, ma non avevo mai visto una simile ressa di gente. Dovrebbero costruire
unaltra entrata per consentire a noi abitanti di muoverci, non dico tanto, ma almeno quel minimo necessario». Maria Grazia, invece, sta sul portone del suo palazzo, proprio di fronte a dove, di solito, si allena la squadra: «Mi pare che 10 anni fa si è creata una situazione simile. Ricordo che cerano centinaia di tifosi che strillavano
e se la prendevano anche con i custodi del centro». Con maggior filosofia sembra prendersela Giovanni che prova timidamente a uscire dal garage e fare capolino col muso della propria Smart:«Per uscire oggi mi
servirebbe in realtà lelicottero - dice con un largo sorriso e aggiunge - è stressante per un tifoso juventino come me vedere tutto questo giallorosso, in aggiunta mettiamoci pure che ci impiegherò mezzora per andare a comprare il pane.....»
Riccardo, al contrario, è contento di vedere tutto questo amore: «Che bello. E dalla sconfitta in coppa Italia contro lAtalanta, nellanno dellultimo scudetto, che non vedevo le transenne. Speriamo sia di buon auspicio». La pensa così anche Giorgio che, da buon tifoso romanista, e conoscendo bene la situazione che avrebbe trovato sotto casa, ha scelto di muoversi su due ruote: «Abito lì, al terzo piano, sono quattro giorni che stiamo in queste condizioni. Se devo essere sincero, non mi spiace, lascio la macchina nel mio box e prendo
la bicicletta. Faccio un pochino di ginnastica e poi, per la Roma questo e altro»