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Ranieri vuole tutto: "Datemi la finale"

21/04/2010 alle 10:42.

IL MESSAGGERO - «Mi è dispiaciuto moltissimo uscire dall’Europa League, figuratevi se adesso snobbo la Coppa Italia». Claudio Ranieri, per un pomeriggio, dimentica la volata scudetto. A Udine, dove la Roma ha perso il 28 ottobre l’ultima partita in campionato, cerca la qualificazione per la finale all’Olimpico del 5 maggio: sarebbe la quinta in sei stagioni per la squadra giallorossa, forte del risultato dell’andata, 2 a 0, il 4 febbraio scorso. «Quando siamo stati eliminati dal Panathinaikos,

Finito il blocco nei cieli italiani per la nube di cenere dopo l’eruzione del vulcano islandese, Ranieri fa salire sul volo per Ronchi de’ Legionari la rosa al completo. Per non fare differenze nello spogliatoio e per poter scegliere gli uomini migliori anche in questa gara infrasettimanale. E’ inequivocabile quando dice: «Non faccio turn over». Anche se uno dei due diffidatiPizarro più , in partenza resterà fuori. In più Mexes in difesa al posto di Juan, e Brighi per Perrotta che ha un dolore al polpaccio. «Valuterò bene la situazione ho un gran gruppo a disposizione, ma il turn over no. So che l’Udinese ci sta aspettando per cercare di batterci con più di due gol di scarto, per andare in finale e partecipare alla coppa europea. Noi dobbiamo, dunque, essere determinati e concentrati come sempre. La Roma ci arriva bene, ma l’Udinese è totalmente diversa da quella che abbiamo affrontato. E’ in forma, sta bene: sarà una partita aperta. Marino ha giocatori di grosso spessore e giovani eccellenti che possono giocare in qualsiasi squadra. Hanno trovato una stagione no ma Udine è una piazza serena. E si sono tirati fuori dalla lotta per la retrocessione ». «Mai visto un vincente non fortunato. Mai. Uno sfigato nonconquistamai niente». 

Ranieri ritorna sul successo nel derby tenendosi stretta l’etichetta che per lui non è certo un’offesa. Così non si mette medaglie al petto per aver escluso, con una mano da giocatore d’azzardo, i due capitani  e  nell’intervallo, i due che oggi pomeriggio si riprenderanno il posto: «Non mi sento di aver fatto nulla di coraggioso. Il coraggio è un’altra cosa. Ho cercato di essere lucido. Ho fatto una scelta che poteva portarmi sul Golgota. Però era quella che pensavo in quel momento fosse la cosa più giusta:l’hofatta punto e basta. Io dico che la forza della squadra è il gruppo. E non solo i giocatori, i magazzinieri... Tutti, tutti, tutti.Avetevisto  e ? Sono subito corsi in panchinasenzafarsi ladoccia. Questo è un gruppo magnifico. Pur dispiaciuti, guai se non lo fossero stati dispiaciuti. La cosa importante è aver capito che l’allenatore li toglieva per il bene per la Roma. Poi il risultato mi ha dato ragione e tutti hanno detto che grazie a quella mossa... Io credo che la mossa giusta sia stata la parata di Julio Sergio. E l’entusiasmo che la Curva ha saputo trasmettere ai ragazzi per la reazione». Tatticamente non archivia definitivamente il tridente pesante: «Se il derby ha in parte condizionato ecco che il tridente non ha funzionato per quello che doveva fare. Ma non è bocciato per un tempo in cui non è stato efficace».