Lazio-Roma 3-3 tra Zampa e Woody Allen

14/04/2010 alle 09:13.

GASPORT (M. CECCHINI) - Ma è poi così lontano quel 29 novembre 1998 dai nostri giorni pieni? È poi così lontano quel «Lazio-Roma 3-3» da questa vigilia così elettrica e tagliente? Forse sì. Per questo una partita — non una qualunque — alla fine si è incagliata sulle tavole di un teatro (il Vittoria a Testaccio) per diventare altro: un atto unico ideato dal giornalista Daniele Lo Monaco e scritto ed interpretato da Giuseppe Manfridi, regia di Stefano Sparapano.

Ieri, alla prima, è stata un’occasione per rivisitare un pezzo di storia non solo del calcio, ma della nostra vita, emozionandoci per le epifanie dei protagonisti pedatorii (finti, non cascateci) di quel match e per le comparse, da Zampa a Woody Allen, da Maradona a Celine Dion, all’applauditissimo Franco Sensi, sempre attraversando la lezione di uno Shakespeare tanto volte evocato.

Se tutto ciò non avvenisse a ridosso della decisione del , potremmo quasi sorridere e basta davanti al «come eravamo» depurato da tante scorie comportamentali. Invece no, dobbiamo anche immalinconirci per un presente che promette poco di buono. Una sensazione che a volte ha percorso anche la platea, dove spiccava Gian Paolo Montali per la Roma, e vip appassionati, da Maria Rosaria Omaggio a Ricky Tognazzi. Ma non è finita qui, perché «Lazio-Roma 3-3» è solo il primo di dieci appuntamenti (Dieci partite, appunto). Dieci emozioni che rimarranno, per chi ha il giallorosso nel cuore.