IL ROMANISTA (V. META) - Se il derby di stasera è la partita della città di Roma, il derby è la partita della Roma. Perché Roma e la Roma sono la stessa cosa e vale la pena ribadirlo anche a costo di ripetere la stessa parola per quattro volte in poche righe. Il senso dappartenenza che trasmette oggi la Roma è un qualcosa di unico al mondo. Chissà se da qualche parte esiste unaltra società che può vantare un senso dappartenenza simile al proprio interno. Il presidente, lallenatore, il capitano di oggi e quello del futuro sono tutti non solo nati nella nostra città, ma anche tifosi giallorossi da sempre. Rosella Sensi è la degna erede di una famiglia che è stata prima tifosa e poi proprietaria del club, oltre che nipote di uno dei costruttori di campo
Rosella Sensi, donna al comando
CÈ una donna sola al comando. Il suo cuore è sa sempre giallorosso. Il suo nome è Rosella Sensi. La primogenita di Franco Sensi nasce a Roma il 28 dicembre 1971. È ancora una bambina quando, nel maggio 1993, il padre acquisisce insieme a Pietro Mezzaroma il controllo del pacchetto di maggioranza della Roma. Dieci giorni prima del suo dodicesimo compleanno, Franco Sensi diventa proprietario unico della società.
Dopo la laurea in giurisprudenza, comincia la sua carriera nellazienda di famiglia, la Compagnia Italpetroli.
Nel 2004 diventa amministratore delegato della Roma. Al termine di una stagione travagliata, è lei a presentare il nuovo tecnico, Luciano Spalletti. I primi mesi della nuova gestione non sono facili. A novembre la Curva contesta pesantemente la società e invita Rosella Sensi ad andarsene. Lei tace e va avanti. In campo la Roma comincia a dare spettacolo, arriva il record di undici vittorie consecutive e lanno successivo il trionfo il Coppa Italia. Titolo che i giallorossi conquistano nuovamente nel 2008, nel tripudio dellOlimpico. Poi il 17 agosto Rosella perde il papà Franco e 10 giorni più tardi assume la carica di presidente della Roma. È stata la seconda donna a guidare la società giallorossa dopo Flora Viola, subentrata alla presidenza dopo la morte del marito Dino nel 1991.
Claudio Ranieri, il condottiero
TUTTE le strade portano a Roma. Potrebbe intitolarsi così il racconto della vita di Claudio Ranieri.. Nato il 20
ottobre 1951 e cresciuto a Testaccio, dove il papà ha una macelleria, comincia a giocare nelle giovanili della Roma. Con la maglia giallorossa fa il suo esordio in serie A il 4 novembre 1973. Con la squadra di Scopigno colleziona sei presenze, prima del passaggio al Catanzaro. Lasciati gli scarpini, inizia per lui lavventura da allenatore. La svolta arriva nel 1989, quando approda al Cagliari e nel giro di due anni porta i rossoblu dalla serie C alla A. Dopo il quarto posto con il Napoli nel 92, si sposta a Firenze. Subito una promozione in A, poi una Coppa Italia e una Supercoppa nel 95. Chiusa la parentesi viola, si spalanca il palcoscenico internazionale. Valencia è la prima tappa, poi cè lAtletico Madrid, con cui vince una Coppa del Re nel 99. Lanno dopo eccolo sulla panchina del Chelsea. Torna in Italia nel 2007 con la missione di salvare un Parma con un piede in B. E ci riesce. Quindi la Juventus. Ranieri riporta i bianconeri in Champions, batte il Real al Bernabeu, ma viene esonerato a due giornate dalla fine del campionato 2008/09. Infine, il 1° settembre scorso, la chiamata che aspettava da una vita. Roma chiama. Ranieri risponde.
Francesco Totti, il vero simbolo
CAPITANO, fenomeno, simbolo di Roma, bimbo de oro. Francesco Totti è uno per cui le parole non bastano più. Figlio di Porta Metronia, dove nasce il 27 settembre 1976, Francesco comincia a giocare a calcio quasi prima che a camminare. Il primo campionato lo disputa sotto età negli Esordienti della Smit Trastevere, poi passa alla Lodigiani (con cui segna un gran gol alla Lazio sotto gli occhi di Nesta) e infine approda alla Roma nel 1989. Esordio in A con Boskov il 28 marzo 1993 a Brescia, prima rete in campionato poco più di un anno più tardi, il 4 settembre 1994. Con larrivo di Carlos Bianchi, Roma rischia di perdere Francesco, ma la sua prestazione stratosferica contro lAjax fa saltare tutto. Gli anni di Zeman sono per Francesco quelli della consacrazione. Capitano a soli ventidue anni, Totti si guadagna la stima di Dino Zoff, che lo fa esordire in azzurro il 10 ottobre 1998. Nel 2001 è protagonista della straordinaria epopea che porta la Roma alla conquista del suo terzo scudetto. Francesco lo festeggia facendosi tatuare un gladiatore sul braccio destro. Campione del Mondo nel 2006, nel 2007 è capocannoniere della serie A con 26 reti e si aggiudica la Scarpa dOro. In serie A è sceso in campo 433 volte e messo a segno 188 reti. Con una sola maglia, naturalmente.
Daniele De Rossi, il futuro è oggi
SE ESISTESSE un premio per il supereroe dellanno, Daniele De Rossi se lo aggiudicherebbe regolarmente.
Daltra parte, la sua storia è costellata di imprese. Nato il 24 luglio 1983, ma probabilmente romanista da ancora prima, Daniele cresce a due passi dal mare. Primi calci nellOstiamare, che lascia nel 96 per approdare alla Roma, categoria Giovanissimi Sperimentali. Di lui si accorge presto Fabio Capello, che lo fa esordire in Champions League appena diciottenne il 30 ottobre 2001 contro lAnderlecht. La prima presenza
in serie A arriva poco più di un anno più tardi, il 25 gennaio 2003 a Piacenza (Como-Roma in schedina). Quattro mesi dopo, corona il sogno di segnare un gol allOlimpico. Succede il 10 maggio contro il Torino
ed è pure un gran gol. Trascinatore dellUnder 21 campione dEuropa nel 2004, Daniele si regala unaltra delle sue imprese andando a segno contro la Norvegia nella sua prima gara con la Nazionale maggiore, il 4 settembre dello stesso anno. A ventunanni è già titolare nella Roma, con la quale disputa uno straordinario campionato nel 2005/06. Due mesi dopo si laurea campione del mondo a Berlino, con tanto di rigore segnato
nella finalissima. Vincitore di due Coppe Italia e di una Supercoppa, ha allattivo in totale 310 presenze e 39 reti.