IL ROMANISTA - E' inevitabile. Da domani saremo costretti a modificare la titolazione. Basta con Tutti allo stadio per lAtalanta, da oggi dovremo fare una cosa tipo tutti in tribuna. Per forza. Nel tardo pomeriggio di ieri sono finiti i biglietti di Curva e Distinti Nord. Tutti i biglietti. Restano ancora migliaia di posti in Tevere e in Monte Mario. Ieri, secondo fonti interne alla società, eravamo a circa 50mila romanisti.
Mario. Ieri, secondo fonti interne alla società, eravamo a circa 50mila romanisti. La sensazione è che entro domenica toccheremo la vetta, assolutamente impensabile mesi fa per un qualsiasi Roma-Atalanta, dei 60mila spettatori. Se non di più. Perché la verità è che questi sono dati assolutamente parziali. E non perché non siano corrispondenti al vero o perché ci sono ancora due giorni e mezzo a disposizione per acquistare i biglietti. Ma perché fanno i conti solo con la realtà e non con limmaginazione. Ipotizzate che domani sera il campionato faccia il suo corso (regolare). Immaginate che la Fiorentina voglia ricacciare indietro certi bisbiglii sicuramente fastidiosi. Quelle accuse velate di un risultato già scritto. Ecco, fermatevi a riflettere - ma guai a esprimerlo a voce - su quale potrebbe essere il miglior esito possibile allArtemio Franchi. Fatto? Perfetto.
Proseguite ora nel vostro immaginario viaggio e pensate a cosa potrebbe accadere, la mattina dopo, davanti ai Roma Store di via Appia Nuova 130 e piazza Colonna 360 e nelle ricevitorie Lottomatica aperte la domenica. Pensate, pensate. In un momento del genere i prezzi passano in secondo piano. Ma in questo caso aiutano. Una Tevere Laterale costa 40 euro (25 per gli under 12), una Centrale 50 (30). Con la Juve (consueto termine di paragone), seconda di campionato, venivano rispettivamente 55 e 75 euro. La forbice si allarga ancora di più in Monte Mario. Per lAtalanta bastano 65 euro (35 per gli under 12), per i bianconeri ne occorrevano 110.
È fondamentale sottolinearlo per lennesima volta: se la Roma avesse imposto gli stessi prezzi di Roma-Juve, avrebbe sicuramente ottenuto lo stesso risultato al botteghino. Non lo ha fatto per amore. Non lo ha fatto perché avere la sua gente accanto - tutta la sua gente - non vale un incasso supersonico. Non lo ha fatto anche perché ce lo insegna Julio Baptista. Che centra la Bestia? È il 21 febbraio, la sera prima la Samp ha rallentato la corsa interista, inchiodando la capolista a San Siro sullo 0-0. Quella domenica si gioca Roma-Catania. Una spaccata di Vunicic ci porta in vantaggio, poi il cronometro sembra scorrere lentamente. Sempre più lentamente. La difesa romanista va in affanno. Il successo porterebbe la Roma a meno 5 dal Biscione.
Ma pare in bilico. Baptista entra all81 e nel recupero è come se segnasse un altro gol. Julio raccoglie un corner corto nella zona dattacco giallorossa e difende il pallone con tutto se stesso.
Il cronometro accelera: primo minuto di recupero, secondo, terzo, quarto. I catanesi si infuriano, ma Julio non si schioda da là. Tutto intorno a lui cè una voce che si fa urlo. E non è solo quella della Sud. È lOlimpico intero che scende in campo, che aiuta il brasiliano, che lotta su quella palla. Che non lo lascia solo come non ha lasciato sola la Roma. La Sud lo ha fatto sempre. La novità, da qualche settimana a questa parte, è che dietro la Roma adesso non cè solamente la sua Curva. Ma tutto lo stadio. Anzi, Tutti in tribuna.