E’ la Roma di Julio Sergio

21/04/2010 alle 12:10.

CORSPORT - Dicono che i portieri siano uomi­ni soli. Quando non giocano, non se li fila nessuno. Quando giocano, sono impalli­nati dagli avversari e restano lontani dal­le emozioni costruite dai compagni. Julio Sergio ora sente che non è vero. Ranieri gli ha assegnato il merito del derby: « La svolta della partita è stata il rigore pa­rato da Bertagnoli » , come lo chiama lui. Totti davanti alle telecamere delle Iene, ieri, non ha avuto dubbi nel voto da inviare alla sua sen­tinella: « Dieci ». Lobont, la riserva della riserva, è en­trato in campo a fine parti­ta per difenderlo durante la rissa con i giocatori della Lazio. Infine la Roma, inte­sa come società, sta per rin­novargli il contratto fino al 2014, con



DAL DERBY AL DERBY - Julio Sergio, perso­na a modo e brasiliano mansueto, aman­te dei libri e teatrante mancato, è diven­tato così importante che giocherà anche stasera a Udine in Coppa Italia. Fiducia assoluta e inattaccabile. Magari un gior­no riuscirà persino a ridere della defini­zione di « miglior terzo del mondo », la tipica etichetta che condanna chi si è fatto da solo senza alcuna colpa, eccetto quella di aver sorpreso gli altri. Adesso Julio Sergio è il della Ro­ma e basta. Si è guadagnato il posto gior­no dopo giorno, partita dopo partita. Ac­colto con sospetto, sia dai tifosi che dai compagni, dal derby d’andata ha definiti­vamente cancellato i dubbi. La parata su Mauri resta una perla non così lontana dal famoso miracolo dell’inglese Banks su Pelè al Mondiale di Messico 70. E il rigo­re arpionato a un altro Ser­gio, il laziale Floccari, gli ha aperto un posto tra i più amati portieri di sempre nella hall of fame gialloros­sa: quasi al livello di Maset­ti e Tancredi, rispettiva­mente custodi del primo e del secondo scudetto; molto più di Antonioli, vincitore del terzo. Chissà se « Bertagnoli » riuscirà ad es­sere il quarto, al primo an­no da protagonista dopo tre da spettatore.



ALTRE GEMME - E siccome questa Roma ha imparato a non vivere di soli derby, Julio Sergio l’ha aiutata molte altre volte. Nella partita d’andata contro il Bari, ad esempio, ricordata per la fantastica tripletta di , è stato de­cisivo in due- tre occasioni. A San Siro contro l’Inter ha preso quasi tutto, tranne il sinistro maligno del pareggio di Eto’o. E come dimenticare la notte di Firenze? Gi­lardino, Vargas e gli altri ancora non san­no come si fa gol a questo signore, nono­stante una decina di tentativi. Inutili, al­meno quanto l’assalto dell’Atalanta nella domenica del sorpasso all’Inter: Tiriboc­chi, romano e romanista, è riuscito a se­gnargli una volta ma non due. E la Roma ha vinto. Ah, dicono pure che un che para sia fortunato. Anche se fosse, meglio così.