
GASPORT (CATAPANO/STOPPINI) - Come siamo arrivati a questo derby? Nel pallone più completo, come Fantozzi. Ma è già tanto che ci siamo arrivati. È stata una settimana infernale: chi ha preso sonno con difficoltà, chi si è affidato al Lexotan, chi non lo ha fatto e da giorni è in preda al panico, chi ha perso la parola perché qualsiasi cosa detta, anche una congiunzione, può portare sfiga.
Strategia aziendale? No, bassa scaramanzia. Col risultato che chi doveva parlare (giocatori e addetti ai lavori) si è espresso al massimo a monosillabi. Mentre ci è piovuto addosso un acquazzone di dichiarazioni di ogni genere. Perfino uno psichiatra ieri ci ha avvertito delle possibili ricadute sul sesso. Per fortuna il gran giorno è arrivato. O la va o la spacca, intanto riviviamo questa settimana. Lunedì Giorno di riposo. Giocatori più liberi. Non è un caso che arrivino un paio di frasi decenti (resteranno le uniche della settimana). Vucinic nota che il sorpasso sullInter ha portato «unaria frizzantina a Roma e nel nostro spogliatoio: siamo carichi, vogliamo vincere il derby e non mollare niente fino alla fine. Per me lo scudetto è un chiodo fisso».
Come il derby per i laziali. «Siamo lunica squadra nel mondo per cui battere la Roma è fondamentale dice Ledesma : gli faremo lo sgambetto della vita». Giannini non li invidia: «Per me il derby cominciava un mese prima, ci arrivavo un po scarico». Verdone laconico: «Tocco solo ferro».