IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - «Conta soltanto la Roma». E in nome di questo, ieri, cè stato il giorno che ha cambiato - forse per sempre - la storia delle radio romane. A raccontare come si sia arrivati a un giorno tanto importante (si vocifera che molti automobilisti nel traffico si siano addirittura fermati per godersi un momento simile) è Riccardo Angelini, per tutti i tifosi romanisti Galopeira, che la mattina è in onda con Mario Corsi e Jonathan Calò sulle frequenze di Centrosuonosport. «Quello che è successo - racconta - nasce dallennesima intuizione geniale di Mario. Lunedì ha avuto questidea che poi è diventata realtà, grazie alladesione di molti.
essere vero. Cè, però, anche chi non è favorevole. Pur amando nello stesso modo la Roma. Sandro Nini, di Radio Erredue, spiega: «Mauro ed io non aderiamo ma non perché abbiamo qualcosa in contrario contro chi lha promossa o contro chi ci va. Ci mancherebbe. Noi, semplicemente, pensiamo che ci sia un luogo deputato ad ospitare tutto quello che riguarda i tifosi ed è lo stadio. Per questo preferiamo invitare i nostri ascoltatori ad andare a Parma, per stare accanto alla squadra in un momento così importante». Stupiti, ma soddisfatti, molti ascoltatori, che non si aspettavano che lidea di Marione diventasse realtà. Facendo un giro su Facebook e vari blog, si possono leggere i puù svariati commenti al «compromesso radiofonico». Ad esempio, sulla bacheca del gruppo "Tutti a via Allegri per la Roma", cè scritto: «Mario e David hanno messo da parte le loro questioni personali e in diretta simultanea hanno detto ai tifosi della Roma di agire. Se ci sono riusciti loro per il bene della Roma, ora tocca a noi». Alessia commenta: «Un plauso a David Rossi e a Marione per aver messo da parte le loro divergenze per un bene comune, la Roma». E come lei, centinaia di altri ascoltatori, soddisfatti per quello che potrebbe essere un nuovo inizio per la radiofonia romana. O magari no. Magari da lunedì si tornerà alle questioni di sempre (lhanno detto, col sorriso, anche Corsi e Rossi salutandosi al termine dei rispettivi interventi), ma adesso «conta solo la Roma». E basta.