Anche chi ha paura dell’acqua promette il tuffo nella fontana

10/04/2010 alle 10:01.

IL ROMANISTA (F.BOVAIO) - Ammettiamolo. La rincorsa all’Inter e l’impensabile, fino a poche domeniche fa, reinserimento della nostra Roma nella lotta per il titolo (chiamiamolo così, non con il suo nome, che è meglio non pronunciare) ci sta un po’ dando a tutti alla testa. In giro per la città si vedono e si sentono romanisti fare e dire delle cose che non ci saremmo mai aspettati che facessero né dicessero. E’ l’irrazionale che prende corpo. E’ quel “non è vero ma ci credo” che giorno dopo giorno ci sta prendendo a tutti sempre di più. Quasi che le fortune della squadra dipendano dal nostro ripetere gesti che da quando è iniziata la strepitosa serie positiva

Come a dire: “Aho, sbrigati che sennò va a finire che ti dimentichi di chiamarmi e ci salta la scaramanzia!”. E che dire di Paolo, Federico e Armando che si riuniscono ormai da tante settimane sempre nello stesso salotto e seduti agli stessi posti per vedere le partite della loro Roma? Impossibile fargli cambiare idea e le mogli sono ormai rassegnate ad aspettare la fine del campionato per tornare a godere qualche ora d’aria domenicale (o del sabato pomeriggio) insieme ai loro uomini. Che, per inciso, quando vedono la partita devono assolutamente mangiarsi almeno un chilo di cioccolata! Chi la vende e il colesterolo, sentitamente, ringraziano. Al di là delle scaramanzie propiziatorie precedenti alla gara o da seguire mentre questa si sta giocando, un altro costume si sta diffondendo sempre di più tra i romanisti a caccia del titolo (richiamiamolo così, che è meglio, date retta): quello di fare un voto affinché questo arrivi davvero.

E in tal caso le promesse fatte a se stessi sono tra le più disparate. Si comincia con Gianluca, poco più di quarant’anni e tante esperienze di Roma alle spalle. In vita sua ha sempre detestato i tatuaggi, ma stavolta ha promesso: “Se ci riusciamo (sapete a fare che, inutile specificarlo) me ne faccio uno”. Se gli chiedi di che tipo non te lo dice neanche sotto tortura, ma il dubbio è che forse non sa nemmeno lui cosa si farà tatuare. Tanto nel voto non ha specificato né la grandezza, né la tipologia dell’oggetto. Fabrizio, invece, ha sempre amato gli animali, ma fuori da casa sua, anche perché madre natura l’ha fornito di una robusta allergia ai gatti. Dunque ogni volta che entra in un ambiente con uno di loro presente finisce con attacchi asmatici da paura. Meglio i cani, con i quali non ha problemi. Ma sempre se restano fuori dal suo uscio. Solo che in casa ha moglie e figlie che premono da tempo affinché se ne prenda uno. Ma lui, irremovibile, ha sempre detto di no. Stavolta, però, c’è in ballo qualcosa di grosso e nei minuti finali di Roma-Inter, al massimo dell’esaltazione e dell’ansia da risultato, si è lasciato scappare: “Se lo vinciamo (sapete cosa) compro il cane!”.

La promessa è promessa e da quella sera moglie e figlie stanno facendo un tifo disperato per la Roma. Infine c’è Giovanni, che in caso di esito positivo della rincorsa ha pubblicamente dichiarato che si andrà a tuffare a Fontana di Trevi con la maglia della Roma addosso. Multa o non multa. Fin qui nulla di strano, in fondo si tratta di un voto comune a molti tifosi. Solo che il nostro Giovanni non sa nuotare e ha sempre avuto una paura folle dell’acqua, anche di quella alta venti centimetri nella quale non affogherebbe nessuno, tanto che d’estate va sempre in montagna e, se possibile, lontano da laghi e fiumi di ogni tipo. Roma, cosa non si fa per te!