IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Ci avevano provato anche stavolta e per di più a casa nostra, allOlimpico degli Dei. Non in un S.Siro qualsiasi. Ma il gol di Toni gli ha strozzato lurlo di gioia in gola e gli ha trasformato quel solito sorrisino ironico e saccente in una smorfia di disappunto. Che cosa non avrà funzionato stavolta? Se lo saranno chiesto a bocce ferme, mentre la Roma festeggiava con la sua gente una vittoria strepitosa, conquistata contro tutto e tutti: lInter, larbitro, i segnalinee e tutti quelli che ci vogliono sempre belli e secondi. Perché poi, se al 94 Milito prende il palo, significa pure che dopo tanti anni di ingiustizie una giustizia cè. Quella palla non poteva finire dentro, non doveva finire dentro. Ci
Ma lavete visto cosa hanno combinato Morganti e i suoi assistenti ieri sera? Il gol dell1-1 di Milito viziato da un doppio fuorigioco incredibile dello stesso argentino, oltre tutti di almeno tre metri e in posizione attiva perché sulla traiettoria del tiro e davanti a Julio Sergio e di Pandev, luomo che ha stoppato il passaggio filtrante di Snejider che ha dato il via allazione. Un fuorigioco così clamoroso che tutti ci stiamo ancora chiedendo come abbia fatto lassistente Lanciano a non vederlo. Se davvero non lo ha visto ci fa pensare che ha seriamente bisogno di un paio di occhiali e la Roma farà bene a fornirglieli. E che dire del rigore non dato nel finale per il fallo in uscita di Julio Cesar su Brighi? Un fallo classico da portiere in uscita fuoritempo. E invece Morganti e laltro assistente Rossomando hanno pensato che Brighi, uno dei giocatori più onesti del globo terracqueo, si fosse improvvisamente trasformato in un simulatore. E Brighi è stato ammonito.
Quel cartellino chiede vendetta, altro che storie, così come quelli non dati a Maicon per lentrataccia con cui ha rovinato De Rossi poco prima che prendesse il giallo per un altro fallo su Pizarro. Se avesse preso anche quello precedente a quel punto sarebbe stato espulso. Come doveva essere espluso Chivu per un calcio a tacchetti pieni dato a Toni mentre era a terra. E lo stesso dicasi di Thiago Motta, che per difendersi dallarrivo dellarrembante Perrotta ha aperto le braccia come se fossero due ali finendo con il dito di una mano nellocchio del romanista. Per la cronaca il brasiliano era già ammonito e nelloccasione avrebbe sicuramente meritato il secondo cartellino giallo e il conseguente rosso. Ma vedrete, ne siamo certi, ora Mourinho e i suoi si lamenteranno delle troppe ammonizioni comminate da Morganti ai nerazzurri. Poverini, tutto sotto gli occhi di Collina, che era in tribuna e che avrà valutato, da fuori, quanta sudditanza psicologica esiste ancora nei confronti della nuova padrona del campionato. Anzi, possiamo dire ora, della ex padrona del campionato.