IL MESSAGGERO - Centoquarantaquattro giorni fa, la partenza della Grande Rimonta, tracciata con 19 risultati utili di fila, 13 vittorie e 6 pareggi, con un rendimento che attualmente nei rispettivi tornei nemmeno le big dEuropa, il Manchester United e il Barcellona, il Bayern Monaco e lArsenal riescono ad avere. Nemmeno lInter capolista, cosa che più interessa alla Roma, capace da quel pomeriggio autunnale allOlimpico di recuperare 10 dei 14 punti di vantaggio ai campioni dItalia.
Per se stessa e per Claudio Ranieri, scartato dalla Juve oggi in crisi e chiamato ad inizio settembre a Trigoria per ricostruire questa squadra, allepoca ultima in classifica con 0 punti, spaventata e demolita sia nei singoli che come gruppo. «Venivamo da tre sconfitte di fila e vincendo contro il Bologna ci siamo come sciolti. Abbiamo acquistato consapevolezza nei nostri mezzi, grande sicurezza al momento di sfruttare le occasioni da rete che ci capitavano davanti. Così non abbiamo più perso in questo torneo. Vogliamo continuare. Non temiamo la pressione: se mancasse, vuol dire che abbiamo perso e addio sogni. Nè ci dà fastidio lentusiasmo della nostra gente chelo trasmetteanche ai giocatori. Ma noi dobbiamo restare con i piedi per terra senza prenderci in giro, avere il giusto equilibrio, senza esaltarci o deprimerci. Le tabelle scudetto le lasciamo fare agli altri», avverte il tecnico giallorosso.
Vola la Roma dei 45 punti consecutivi, non Ranieri che, a differenza della precedente e sciagurata trasferta di Livorno, prima della quale aveva svelato le ambizioni di gloria della sua squadra, adesso si acquatta dietro le milanesi. E chiaro che resta in agguato, a 9 turni dalla fine, ma lascia la vetrina scudetto alle due rivali che sono davanti in classifica. «LInter è la favorita, essendo prima. E va alla grande, non è vero che sta in flessione. Perché un gruppo in crisi non avrebbe mai vinto a Londra contro il Chelsea. E a sfidare i nerazzurri cè il Milan che li insegue a un punto.Euna corsa tra loro. Stanno bene entrambe, meglio di noi, perché hanno più punti».
Ranieri ha fretta in conferenza stampa. Non cè da chiacchierare troppo sul momento decisivo della stagione. «E non mi interessa se per la prima volta, nel campionato italiano, mi trovo in lotta per il titolo. Io penso solo a vincere tutte le partite, cominciando da questa di Bologna. Non guardo oltre, allInter che sabato viene allOlimpico: se ci pensiamo, rischiamo qui». Si copre solo con le parole. Perché la Roma che metterà in campo stasera andrà allattacco con il trio di sabato scorso, Menez trequartista dietro ai due centravanti Toni e Vucinic, reparto sorretto dai rientranti Pizarro e De Rossi. «Certo che si può giocare così anche in trasferta. La qualità di certi giocatori, come la voglia di Toni e quella di Totti, può solo migliorare la Roma. Basta che però ci sia un lavoro di squadra, che tutti si mettano a correre come laltra sera». Carica proprio il genietto francese, decisivo contro lUdinese. «Spero che gli applausi dellOlimpico gli siano utili a capire quanto noi contiamo sul suo contributo e quanto gli vogliamo bene. Quello il suo ruolo, dietro le punte. Ma in certe partite mi può anche servire sui lati».
Frena su Totti. «Ancora non so quanto tornerà, per ora con noi ha fatto solo un lavoro blando».Il capitano spera di essere in panchina con lInter. Contro il Bologna, in attesa di Totti, si affida alla Roma migliore. Anche perché la squadra di Colomba, nel girone di ritorno, sta viaggiando al massimo: solo i giallorossi, il Milan e la Samp hanno fatto più punti nelle ultime 10 gare. «Loro sono compatti. Aspettano che li attacchi per far scattare la trappola e ripartire. E hanno buoni giocatori, qualcuno in gran forma. Dobbiamo stare attentissimi». Solo il Bologna. E ancora nessun riferimento allo scontro diretto di sabato pomeriggio. Perché, per puntare allo scudetto, bisogna vincere qui, dove la Roma non passa da 7 anni. Anche se poi Ranieri ci tiene a ricordare che «non ci siamo mai guardati dietro. Lo facevamo solo quando sono arrivato: eravamo a pochi punti dalla zona retrocessione e dalla Champions». Adesso è a pochi punti dalla vetta.