
IL ROMANISTA - Da Testaccio al premio Campo Testaccio. Il viaggio di Claudio Ranieri è breve, a due passi da casa, e dolce come la sua prima stagione romanista. Intervenuto ieri sera ad una cena di gala organizzata dallUtr da Checco dello Scapicollo è apparso carico per affrontare il rush finale della stagione. Il pareggio di Napoli è alle spalle, per lui, guardare avanti è un comandamento: da seguire e rispettare come il Vangelo.
Messa da parte la pressione degli ultimi giorni e vista latmosfera di festa, il mister non ha voluto parlare di calcio giocato. Troppo si è detto e troppo ancora si dirà. Cè una gratifica da ricevere, meglio dare il giusto tributo a chi lo ha scelto come simbolo della romanità giallorossa e confinare al domani gli aspetti tattici o gestionali della sua creatura: «Parliamo soltanto della serata. Non sapevo del premio, me lhanno accennato qualche volta e sono contento. Vengo qui con la gioia di chi potrà stare in mezzo ai tifosi. E poi, non nascondo lemozione di ricevere qualcosa da un quartiere che mi ha accolto quando ero un bambino». «Quello che si ottiene a Roma ha continuato Ranieri , quello che si instaura nella Capitale credo sia unico. Oltretutto è più bello farlo, dopo tanto tempo, qui a casa mia».
Una festa quella dei tifosi che si spera possa proseguire sabato sera contro il Milan. E, visto il trend ai botteghini, si prospetta uno stadio caldo e pieno come un uovo. Tanti romanisti che proveranno a spingere la Magica verso la Champions League: «Credo sia il successo dei ragazzi. Gli ho sempre detto che quando avremmo riempito lOlimpico saremmo stati sulla strada giusta. Ho saputo che in poche ore sono stati venduti i Distinti la Tribuna Tevere e questo ci da fiducia per affrontare una partita difficile come quella con i rossoneri».