Ranieri ci crede Riise bomber di scorta lo tiene in corsa

25/03/2010 alle 09:07.

IL GIORNALE (M. DI DIO) - Ti aspetti il tridente, spuntano il terzino goleador e la «Bestia». Che tengono vivo, in una serata non brillantissima, il sogno scudetto della Roma, ora addirittura seconda dopo il ko del Milan a Parma. John Arne Riise viaggia a livelli record (per lui) di realizzazione e timbra il successo dei giallorossi a Bologna. Ottavo gol stagionale tra campionato ed Europa League per il norvegese, che mette il piedino sulla fucilata di De Rossi e eguaglia il suo score ottenuto con il Liverpool 2004-05. Julio Baptista è chiamato in causa per la serata no di Vucinic e segna il gol della tranquillità. L’Inter resta a quattro punti, il match di sabato diventa una ghiotta occasione per accorciare le distanze. «Noi ci crediamo, anche se i nerazzurri sono favoriti»,

Dopo i fasti dell’Udinese, l’ostacolo si presentava arduo nonostante Ranieri recuperasse quattro titolari. Il tecnico però si copre a parole, ma non in campo, sa bene che l’obiettivo dei tre punti è vitale. Dal fischio d’avvio gioca così il tridente nato dall’emergenza squalifiche di sabato scorso e poi rivelatosi decisivo per la vittoria sull’Udinese. Stavolta il risultato è mediocre: Vucinic gioca troppo largo a sinistra ed è completamente avulso dal match; Menez spreca una clamorosa palla gol dopo 25 secondi (la parata di piede di Viviano non sembra così difficile) e non supera il di casa nemmeno più avanti; Toni reclama per un fallo di Portanova in area e «spizzica» di testa un pallone senza grande convinzione, anche se prova sempre a tenere la squadra alta. Per il montenegrino - che accusa anche un leggero mal di schiena - e il francese la partita finisce addirittura in anticipo, il centravanti emiliano - in gol a con tre maglie diverse ma non ieri - rimedia un evitabile.



Insomma, a fronte di un tridente «bocciato» per una sera, c’è sempre qualche risorsa nascosta. Riise, già decisivo con , Siena e Fulham, è di nuovo nel tabellino marcatori: oltre a essere puntuale in difesa, i suoi sganciamenti offensivi sono sempre pericolosi. E poi la «Bestia»: entrato in campo con il Palermo in sostituzione di , siglò un gol che sbloccò il difficile match; chiamato in causa ieri a metà ripresa, ha sfruttato al meglio il passaggio di Cerci, anche lui impiegato in corso d’opera. In risposta a chi ritiene la panchina della Roma troppo corta. E , tornato a livelli super, prende per mano la squadra regalando finalmente una prova degna della sua fama.



E il ? Troppo debole anche per un avversario opaco. Colomba opta per una staffetta in attacco, ma nè la coppia Gimenez-Zalayeta, nè quella Di VaioAdailton riesce a pungere. Eppure dopo i primi venti minuti in cui la Roma dà l’impressione di poter passare quando vuole, gli emiliani, con il pressing asfissiante di Mudingayi a centrocampo, guadagnano metri pur non impensierendo Julio Sergio lunga il filotto a venti partite (non perde da 145 giorni), riporta un successo esterno per la Roma che mancava dal 7 febbraio e proietta con il morale alle stelle i giallorossi al big match con l’Inter di sabato. Probabilmente con un in più (oggi se ne saprà di più, ma c’è grande ottimismo a Trigoria) e un infuocato pubblico di fede giallorossa. Che può continuare a sognare.