Pizarro rilancia «Noi ci crediamo»

15/03/2010 alle 10:24.

CORSPORT (P.TORRI) - Nessuno si azzardi a puntare il dito verso David Pizarro. I rigori li hanno sbagliati tutti, da Maradona in giù. E’ vero, quel ri gore, se trasformato, avrebbe volu to dire, molto probabilmen te, tre punti in tasca, si sareb be andati sul quattro a due, difficile imma­ginare un re cupero del Li vorno, anche se con la Roma non si può mai sta re tranquilli, neppure quando hai due gol di vantaggio ( Napoli) e neppure se le due reti arrivano in denni al novantesimo (Cagliari).

Il cileno lo ha tirato preciso al punto di andare a incocciare il pa­lo alla sinistra di Rubinho che ave­va pure indovinato l’angolo, un er­rore che, a fine partita, con il Li­vorno capace di pareggiare, lascia ancora di più l’amaro in bocca.

Il cileno, peraltro, era stato l’au­tore del terzo gol giallorosso, un piattone d’autore dopo splendido e cercato assist di Per­rotta, un gol che aveva riportato i giallorossi in vantaggio e che sem­brava aver davvero chiuso gioco, partita e incontro. Invece: « Sono molto dispiaciuto di non essere riu­scito a trasformare quel calcio di rigore, avrebbe chiuso la partita e ora staremmo a commentare un al­tro risultato. Mi prendo le mie re­sponsabilità come ho sempre fatto nella mia carriera, tra l’al­tro credo di non aver­lo neppure calciato male quel rigore. Purtroppo qui a Li­vorno ci capita sem­pre qualche cosa, è un campo stregato per noi. Anche stavolta c’è tanto rammarico per una vittoria che ab­biamo cercato sino all’ultimo se­condo di gioco, la partita l’abbia­mo condotta sempre noi, anche do­po il rigore di Lucarelli, abbiamo continuato a creare, ma qui sem­bra proprio che a noi non riesca di tornare a casa con i tre punti. Che, stavolta, avrebbero potuto pure di­re arrivare a sole quattro lunghez­ze di distanza dall’Inter, una situa­zione che ci avrebbe aperto altre prospettive per questo finale di campionato» .

Le ultime parole sembrano quasi un addio ai sogni di gloria. In real­tà non è così. Pizarro (che è stato molto felice di vedere in tribuna uno striscione di tifosi locali di so­lidarietà nei confronti del suo Cile sconvolto da un grave terremoto, così come è stato bello vedere nel­la curva della Roma uno striscione in ricordo di Tonino Carino e « di un calcio che non c’è più » ) come peraltro tutta la Roma, tutto ha fatto nel dopoparti­ta meno che pronosticare una Roma lon­tana da sogni di gloria: « Questa di Livorno rima­ne un’occasione persa, su questo non ci sono dubbi, ma ciò non to­glie che continuiamo a crederci. Ci sono ancora dieci partite di cam­pionato da giocare, l’Inter dovrà venire all’Olimpico a giocare lo scontro diretto. Il vero problema, ora, è che con l’Udinese io e altri miei compagni non ci saremo per­ché dovremo scontare un turno di . E non sarà facile batte­re la mia ex squadra in una parti­ta, però, che tutti noi vogliamo vin­cere perché ora siamo arrivati a tre pareggi consecutivi, è ora di torna­re a vincere».