IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - La Roma è tornata a lottare per il titolo. Non teme ulteriori pressioni? «Mi sembra la stessa domanda di prima di Livorno. Quando perdiamo addio sogni di gloria e se vinciamo invece si torna a parlare di scudetto... Ragazzi, noi dobbiamo fare il nostro lavoro, concentrati e volitivi , è giusto che la città sogni, lho detto più volte, noi dobbiamo essere la gente che fa sognare i propri tifosi. Però fermiamoci lì.
«Mi sembra la stessa domanda di prima di Livorno. Quando perdiamo addio sogni di gloria e se vinciamo invece si torna a parlare di scudetto... Ragazzi, noi dobbiamo fare il nostro lavoro, concentrati e volitivi , è giusto che la città sogni, lho detto più volte, noi dobbiamo essere la gente che fa sognare i propri tifosi. Però fermiamoci lì. Adesso pensiamo alla partita col Bologna che sarà una gara molto ma molto difficile».
Quanto si sta avvicinando il ritorno di Totti?
«Adesso non lo so di preciso. Lui questa settimana lha fatta un po con noi con lavoro di gruppo e poi lavoro specifico, per cui vediamo un po... Limportante è che riesca a migliorare giorno dopo giorno».
A Bologna non ci sarà Juan perché squalificato. Tornerà titolare Mexes, come lo ha visto psicologicamente dopo Livorno?
«Sta bene non è che col Livorno avesse qualche colpa specifica, per cui doveva stare bene e bene sta».
Totti è andato oltre le previsioni? Ve lo aspettavate più indietro? E stato una piacevole sorpresa?
«Piacevole sorpresa no, diciamo che secondo programma bisogna che si alleni, sono talmente tanti giorni che è stato fermo... Ha fatto per tanti giorni solo differenziato, e adesso che il lavoro di rifinitura prepartita è molto blando, molto concentrato, lui può lavorare».
Il sistema di gioco con i tre attaccanti visto contro lUdinese è riproponibile anche in trasferta?
«Credo di sì. Limportante è che la squadra stia sempre bene e sappiano correre tutti come hanno fatto laltra
sera».
«Venivamo da tre sconfitte, non è stata una partita bellissima, è stata una partita difficile dove i ragazzi hanno saputo reagire bene. Da lì si sono sempre di più sciolti, hanno preso consapevolezza di quello che si
poteva fare durante la stagione, per cui è cambiata totalmente la Roma».
Da lì 19 risultati utili consecutivi. E cambiato qualcosa quel giorno?
«E cambiato che non abbiamo più perso. Le cose che prima facevamo bene erano vanificate dal fatto che al
primo errore venivamo giustiziati. Prima quando creavamo tante palle gol non riuscivamo a sfruttarle, poi,
piano piano, siamo riusciti a sfruttarle. La squadra sè sentita molto più sicura, molto più concentrata e via via ha preso quella consapevolezza che era importante che prendesse».
Menez ha giocato forse la miglior partita da quando è a Roma partendo da posizione centrale. In futuro lo vedremo di nuovo sulla fascia o continuerà a partire centrale?
«Dipende da quello che richiederà la partita e da quello di cui avrà bisogno la squadra. Lo sappiamo tutti che rende di più centralmente, però tante volte non si può fare. Tutto qua».
Cè tanta euforia. Può disturbare tutto questo entusiasmo?
«No a me fa piacere. Spero che anche ai i ragazzi dia tutta questa consapevolezza, tutta questa voglia di far bene, di accontentare i tifosi. Ma rimanendo con i piedi a terra. Noi siamo quelli che devono avere sempre il
giusto equilibrio, senza esaltarci o deprimerci. Sappiamo che ogni partita va giocata, sappiamo che ogni
partita è difficile. So che tutti quanti, in tutto il mondo non solo a Roma e in Italia, si fanno le tabelle: "questa
è fatta, questa è vinta, questa è persa... anzi no, persa non si mette mai, questa è pareggiata... vinto lo scudetto". Questo è normale. No, bisogna prima giocarsele tutte, e poi vediamo. La favorita è lInter, laltra
contendente è il Milan. Loro due se la giocano».
Si è parlato di stanchezza che la Roma di sabato non sembrava avere. Lelemento in più potrebbero essere ladrenalina e la foga?
«E quello che mi auguro. Che questo entusiasmo della città venga trasferito ai giocatori. La voglia di Toni,
di Totti, di tutti quelli che hanno tantissima qualità perchè con la qualità migliora notevolmente la Roma. Ci
sono giocatori che hanno fatto tantissimo. Se adesso arrivano anche i pezzi da novanta che ci danno unulteriore mano, questo ci fa solo piacere».
Cè il rischio di pensare già allInter?
«Per la stampa sì. Noi sappiamo che il rischio è quello di far male a Bologna. Sappiamo che il Bologna è una
buonissima squadra, che ha iniziato male il campionato come la Roma ma che poi si è ripresa. Sappiamo che ha vinto diverse partite in casa, sappiamo che ha sbagliato la partita con il Siena e che ci terrà a fare bella figura contro di noi. Per cui per noi non cè il rischio di pensare allInter. Noi siamo super concentrati sul Bologna. Perché è un avversario pericoloso».
La Roma ha smesso di guardarsi alle spalle?
«La Roma non si è mai guardata alle spalle. Lo facevamo solo quando ero appena arrivato che eravamo a pochi punti dalla zona retrocessione e dalla Champions, poi tutte le mie conferenze sono state sempre con gli occhi occhi rivolti in avanti. Sempre dicendo che sono una persona positiva che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. Per cui andiamo avanti si questa strada. Indietro non ci siamo mai guardati».
Il Bologna sta facendo bene nel girone di ritorno, quali sono i pericoli?
«I pericoli sono che ha dei giocatori in grande forma come Buscé, Adailton e Zalayeta, me la danno in un gran momento. Sono molto compatti, molto reattivi. Sono bravi a tirarti nella trappola del farti attaccare per poi ripartire e quindi dobbiamo interpretare bene e stare sempre attenti».
LInter pensa alla Champions, il Milan perde i pezzi. In questo momento la Roma sta meglio?
«No, sta meglio lInter perché sta avanti in classifica. Non mi sembra che non stia bene di condizione. Per
fare quel tipo di partita a Londra devi stare bene per forza. Inter e Milan stanno meglio perché stanno avanti
a noi».
Totti sarà pronto per lInter?
«Non lo so, io penso al Bologna e basta.
De Rossi , Pizarro e Taddei potranno dare qualcosa in più dopo la squalifica?
«Vediamo chi giocherà ma io mi aspetto il massimo da tutti quelli che andranno in campo. Li voglio vedere
in campo e voglio che ci diano quello che ci hanno dato fino ad ora».
Vedendo Menez sabato è più il rammarico per non averlo avuto così fino ad ora o la gioia per aver scoperto un giocatore di alta categoria?
«Ogni cosa ha bisogno del suo tempo. Mi auguro che questa prestazione, gli applausi dellOlimpico, facciano
capire al ragazzo quanto tutti quanti noi gli vogliamo bene».
In carriera mai stato così vicino allo scudetto?
«Non so. Io voglio vincere e basta, voglio vincere domani (oggi, ndr), il resto sono solo chiacchiere. Capisco
che voi dovete fare le prime pagine. Io voglio vincere a Bologna, poi vorrò vincere quella dopo, come tutti gli allenatori, come tutti gli sportivi. Voi fate il vostro lavoro, lo state facendo bene quando non esagerate, noi dobbiamo restare con i piedi a terra senza prenderci in giro. Voi lo sapete che faccio bene a fare così, io so che voi fate bene a fare quello che state facendo. A ognuno il suo».