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Montali: "E’ l’ora di provarci"

26/03/2010 alle 10:13.

CORSPORT - L'accento è di quelli incon­fondibili: lui di romano non ha nem­meno un capello. Eppure sarà che la fede giallorossa è talmente avvolgen­te da non poterla evitare, che la Ro­ma è più di una squadra di calcio. Sa­rà che alla vigilia della sfida dell'an­no, contro l'Inter, la partita che po­trebbe valere lo scudetto, discorsi co­sì non danno l'idea di essere una sem­plice formalità istituzionale. Perché romano oppure no Gian Paolo Montali, il « freddo e distacca­to » Montali, come s'è apostrofato lui stesso, quando vede giallorosso ri­schia di sciogliersi, di emozionarsi, dando sfoggio a una romanità innata e conservata chissà in quale posto del cuore. Come la



Le stesse immagini che si aspetta di vedere, domani, contro l'armata nerazzurra di Mourinho.

« Affrontiamo i migliori - ha detto il dirigente giallorosso - e non esiste nulla di più nobile che provare a vin­cere contro la rosa migliore » . Perché Montali sa riconoscere i distacchi, le distanze, ma « proprio per questo pro­veremo a dare il massimo per uscire dal campo più forti di prima » . Moti­vatore, ottimizzatore di risorse uma­ne, Montali gioca con le parole per costruire un match dal di fuori, pri­ma ancora che sul campo. Per lui Ro­ma- Inter è come « l'ultimo tango che ho ballato e che nessuno potrà to­glierci » , citando chissà quale autore dall'aria sognante; Roma- Inter è « la gara che stavamo aspettando dopo aver rispettato puntigliosamente gli step con Udinese e » .



Ecco il cyber- Montali, tutto calcolo e zero sentimenti mescolarsi all'altro, quello con la punta di romanticismo giallorosso sotto la giacca, annodata stretta come la cravatta che porta in maniera impeccabile. « Se ci credia­mo? Certo, vogliamo vincere questa sfida. L'ambiente è fantastico e ci chiede di dare il massimo. E poi - ag­giunge a testa alta - in quanto a ma­turità non siamo secondi a nessuno. All'interno dello spogliatoio si respi­ra quest'aria: una sensazione che ho sentito da pochissime parti » . Così la sfida con i nerazzurri diventa epica, irripetibile, « ma non dobbiamo dimenticare nemmeno la Coppa Ita­lia, un altro obiettivo al quale stiamo lavorando. Se Mourinho fa più pau­ra dei giocatori che scenderanno in campo? Lui è il tecnico dei ne­razzurri e farà il suo la­voro come sempre » . E ancora: « Fare la cosa giusta nel secondo tem­po, questa potrebbe es­sere la chiave della no­stra partita. A , per esempio, abbiamo giocato con grinta e de­terminazione. La defini­rei una vittoria di carattere, la vitto­ria del cuore. La squadra sta giocan­do un buon calcio e rispettando gli obiettivi precisi che ci eravamo pre­fissati prima di giungere a questa sfi­da » .

Non chiedetegli però come finirà con l'Inter, il pronostico non è nelle sue corde: troppo saggio per gettarsi a casaccio. Meglio chiudere in un al­tro modo, allora: « Ve la ricordate l'ul­tima scena di quel film con Jack Ni­cholson? Faceva così: ' Almeno ci ho provato, maledizione. Almeno ci ho provato' » . E la Roma, statene certi, ci proverà davvero.