CORSERA (D. BERSANI) - Prima contro seconda. Sabato sera, ore 18, stadio Olimpico. È Roma-Inter. Claudio Ranieri ci aveva provato in tutti i modi, alla vigilia. Lo scudetto riguarda Inter e Milan, aveva detto: le contendenti sono loro. Ma ora la Roma, vincendo per 2-0 a Bologna, ha raggiunto il Milan in classifica e lallenatore di San Saba dovrà aggiornare il pronostico. Cè anche la Roma nella volatona finale e, al contrario del Milan, che ha già perso tutti e due i derby, ha loccasione di guardare l'Inter negli occhi e provare a ridurre il distacco nello scontro diretto.
La Roma arriva alla partitissima in buona salute e, cosa che non guasta, con un pizzico di buona sorte. Meritava di segnare nel primo tempo e non c'è riuscita, ma al primo tiro della ripresa (De Rossi da fuori area) è andata in gol grazie a una deviazione di Riise, che ha spiazzato Viviano. Deviazione volontaria, non c'è dubbio, ma non esattamente un gol «pulito». A dieci minuti dalla fine una bella azione in profondità dei due nuovi entrati, Cerci e Julio Baptista, ha evitato con il 2-0 le sofferenze da trasferta ai tifosi giallorossi. La Roma era già stata rimontata a Cagliari, a Napoli e a Livorno. Meglio non rischiare. E un merito in più per Claudio Ranieri, che ha prima azzeccato la formazione e poi i cambi.
Per la Roma è il ventesimo risultato utile consecutivo in campionato: 14 vittorie e 6 pareggi. È giusto che questo gruppo abbia l'occasione, davanti al suo pubblico, di sfidare la squadra campione dItalia e lavversario più forte. LInter sarà impegnata mercoledì prossimo in Champions League, ma Mourinho è stato bravo e accorto a far riposare alcuni titolari contro il Livorno, proprio in previsione della sfida di sabato. E quattro punti di vantaggio, come direbbe Ranieri, non sono noccioline. Più di questo, però, la Roma ieri sera non poteva ottenere. Ha raggiunto il Milan, si è concessa un'altra botta di autostima, ha confermato la formula con Toni, Vucinic e Menez, in attesa di sperimentare quella con Totti al posto del francese. Difficile che possa avvenire proprio contro lInter, però un Totti anche in panchina sarebbe unarma in più.
Ranieri si è espresso così: «Ha iniziato a lavorare con il gruppo, lo valuteremo. Lui si sente sempre pronto, avrebbe giocato anche dieci giorni fa».
Il risultato è giusto, perché sono state quasi tutte della Roma le occasioni più nitide. La prima dopo soltanto 20 secondi: sponda aerea di Toni per De Rossi, che serve in profondità Menez; il francese si trova solo davanti a Viviano, ma il destro è troppo centrale e il portiere respinge di piede. Al 10 è Toni che, servito in area da una palla lunga di Cassetti, sfugge al fuorigioco ma appoggia tra le braccia di Viviano anziché angolare il colpo di testa. Al 23, bello schema su punizione che libera Vucinic al tiro: destro dal limite, alto di poco. Sulla bilancia si può aggiungere un contatto dubbio in area tra Portanova e Toni. Il Bologna si è visto soltanto nel finale del primo tempo, quando ha capito di non poter giocare con la linea difensiva troppo schiacciata all'indietro e ha alzato il pressing. Non a caso è arrivata loccasione di Gimenez, al 30. Fuga a destra, sul filo del fuorigioco, ma decisione sbagliata una volta entrato in area: tiro da posizione angolata, anziché mettere al centro per Zalayeta. Laltra occasione al 15 della ripresa, con tiro completamente ciccato da Modesto, a centro area, su cross di Buscè. Troppo poco per non perdere contro questa Roma.