
IL ROMANISTA (G. RICCI) - Non è un mistero che, da tre mesi a questa parte, Philippe Mexes stia vivendo uno dei momenti più bui da quando sei stagioni fa è approdato in giallorosso. Tra un infortunio e laltro, prima quello al ginocchio destro nel derby del 6 dicembre e poi alla coscia della stessa gamba il 7 febbraio a Firenze, dallinizio del 2010 il francese ha giocato veramente poco. Oltre alla presenza contro i viola e quella di domenica scorsa a Napoli, è stato schierato titolare soltanto in altre tre occasioni: in Coppa Italia con Catania e Udinese, oltre al ritorno casalingo di Europa League col Panathinaikos.
Cinque apparizioni in tutto, a fronte delle 14 in programma tra le tre competizioni. A peggiorare notevolmente il morale del numero 5 anche le disavventure personali, come i ladri in casa mentre moglie e figli dormivano alla vigilia di Roma-Catania, e le voci sulle pressanti attenzioni della Juventus. Se poi aggiungiamo le ottime prestazioni di Juan e Burdisso, che Ranieri considera intoccabili o giù di lì, si capisce ancora meglio lo stato danimo attuale del ventisettenne di Tolosa. Questa sera arriva allOlimpico il Milan, altro club che gli sta facendo una corte spietata e che il ragazzo considererebbe destinazione gradita. Ma è molto probabile che Mexes inizierà il big match dalla panchina, a meno che il mister decida di spostare il Bandido argentino a destra. Situazione che per il biondo ex Auxerre andrebbe a rappresentare una piccola bocciatura.
Laltro francese triste di Trigoria è Menez, che ultimamente ha trovato posto dal 1 solo in situazioni di estrema emergenza. Anche oggi Jeremy andrà in panchina, eppure contro i rossoneri ha realizzato due dei suoi quattro gol in serie A: un anno fa nella penultima di ritorno (3-2 per la Roma) e nella stagione in corso allandata.