
CORSPORT (P. TORRI) - - E la sua partita. Lui, Gian Paolo Montali, che è stato allenatore di successo sulla panchina dellOlympiacos. Per quelli del Pana, è qualcosa di più di un semplice avversario. Montali lo ha ricordato ieri, alla libreria Koob, dove cè stata la presentazione del fortunato libro su Daniele De Rossi,
«Il mare di Roma» : «De Rossi è un grande campione, è lo stereotipo del campione vero e proprio, non è solo un giocatore che ha spiccate qualità d'eccellenza tecniche, ma ha qualità umane e morali da campione. Attraverso il libro l'ho conosciuto meglio. Lo conoscevo da un punto di vista esterno, non conoscevo i fatti della sua vita, ora lo conosco meglio e lo apprezzo ancora di più» .
Ma torniamo alla sfida contro il Pana. La sfida più sfida per Montali:
«Troveremo un ambiente difficilissimo, io sono considerato un nemico perché ho allenato lOlympiacos per tanti anni. Poi lì sono polisportive, i tifosi, sempre gli stessi, vengono in tanti. Vi lascio immaginare cosa sia avere diecimila animali a torso nudo in un palazzetto che lanciano bengala e bombe carta. Sono situazioni che ho già vissuto. Per fortuna saremo allaperto. Sono molto contento perché gioco contro i miei avversari storici. I consigli che darò alla squadra rimarranno nel chiuso dello spogliatoio. Voglio dire ai nostri tifosi di vivere con tranquillità e serenità la partita, di godersi la gara, i tifosi del Panathinaikos sono anche pericolosi, andiamo allo stadio per divertirci e non facciamoci coinvolgere. Lo dico per i tifosi, perché il pubblico greco è molto caldo. I giocatori devono giocare undici contro undici e quello che cè fuori non deve distrarci o metterci in difficoltà perché siamo una grande squadra e facciamo la differenza. Il fatto di giocare su tre fronti è un privilegio. E i privilegi non capitano spesso, sono importantissimi. Andiamo con la stessa voglia delle altre competizioni determinati ad ottenere il miglior risultato possibile» .
Qualcuno a Montali ha anche ricordato come Luciano Moggi abbia indicato in lui il segreto della Roma:
«Questo un po mi preoccupa. Scherzi a parte, lui è un uomo di calcio, da una parte mi fa piacere, ha competenze specifiche e conosce bene la materia. Ma forse è stato troppo buono. Ho letto che mi vede come uomo di motivazione, ma io mi occupo di organizzazione, di comunicazione, sono un direttore a 360 gradi» .