LA REPUBBLICA - Doni, i romanisti si interrogano, divisi sul portiere brasiliano. Certo, il ritorno del numero 32, ad Atene, non è stato fortunato: tre gol presi dal Panathinaikos, come non succedeva da una vita. L´infortunio di Julio Sergio è sembrato un segno avverso di un destino finora benevolo, e su Doni ricade tutto il dissenso romanista. E Ranieri ora dovrà decidere se promuovere Doni titolare contro il Catania, oppure affidarsi a Lobont.
Quanto a Doni: «Io sono preoccupato di non giocare, certo - spiega - e sono anche preoccupato di entrare in corsa. Sul primo gol non dovevo uscire, sugli altri non credo di avere colpe. Non è stato facile entrare a freddo. Se ho paura dei fischi dell´Olimpico? Ho giocato quattro anni da titolare, sono a disposizione della Roma». Il brasiliano non vive con serenità questo periodo, è arrabbiato con Ranieri per le esclusioni e non è in buoni rapporti neanche con il collega Julio Sergio (i due non si sono neanche salutati al momento del cambio).
«Parlerò con lui e valuterò» prende tempo l´allenatore romano, che dovrà capire come la pensano i difensori. I problemi però, oltre che in difesa, continuano anche in attacco. Ancora evanescente Baptista, la Roma dovrà comunque fare a meno di Totti, squalificato contro il Catania. Non solo: dovrebbe saltare anche il ritorno con il Panathinaikos visto che ha cominciato una terapia al ginocchio a base di infiltrazioni di acido ialuronico. Un modo per sfiammare il tendine, rinforzando la cartilagine. Ma con Francesco è difficile fare previsioni: lui vuole farcela per la trasferta di Napoli e non sente ragioni.