De Rossi furioso «Se quello è rigore allora fischiamone tremila a partita»

26/02/2010 alle 09:42.

GASPORT (G. GREISON) - La sportività può aspettare, figurarsi il cielo. Ma ti chiedi: perché ti misurano addosso il destino, solo in pochi in minuti di gioco. E’ crudele, è esagerato, è tutto finto. Tre gol in una manciata di secondi, andata e ritorno stesso conteggio di reti: clic, luci spente sull’Europa League. Poi, succede che scoppiano pure scintille tra giocatori: Vucinic che rifiuta di dare la mano a Ninis, lui che lo insulta (in italiano, sig!,

, l’unico che accenna un sorriso, «beh, sì, da noi ricordiamoci che stiamo volando».

Coraggio Non si abbatte, , continua con questo tono, insiste: «Non dico adesso, ma tra qualche giorno, quando ci sarà passata la rabbia, magari ci sembrerà di essere più tranquilli senza tutte queste partite intermedie, che ci fanno disperdere energie: pensiamo al campionato, la nostra rincorsa è a buon punto. Ricordiamoci che siamo sempre a pochi punti dall’Inter, e dobbiamo continuare a tenere lontane la quarta e la quinta in classifica. Poi...ci resta la Coppa Italia da vincere, certo».

Dal suo sgambetto a Ninis in area, nasce il primo gol dei greci su rigore: «Ma io l’ho toccato con il ginocchio, e lui si è buttato: se fischiassero tutti gli episodi così, allora di rigore dovrebbero essercene 3000 a partita». Episodi, che determinato tutto: «E’ stato un black out: poi ci mancavano Pizarro, , Toni, senza di loro è sempre più difficile».

Anche Vucinic sottolinea questo: «Loro hanno fatto tre azioni, e sono nati tre gol: peccato, perché potevamo farcela, ci credevamo. Quella scena finale, quel litigio, non mi ha permesso di salutare i tifosi, che ci hanno sostenuto sempre».

Ancora Poi, esce Brighi e a fatica riesce a commentare la partita, è più forte l’amarezza: «Con questi greci, in tutto, abbiamo preso 6 gol: proprio quello che non ci succede in campionato. E’ assurdo. Perché noi siamo in un momento di grande forma, stiamo andando bene, soltanto contro il Panathinaikos abbiamo avuto questi crolli. Eppure abbiamo continuato a spingere fino alla fine, le occasioni le abbiamo avute: per questo c’è rammarico. Ora, pensiamo al : abbiamo un compito importante da portare avanti: una grande responsabilità».