Cicinho: "Torno a casa, un sogno"

10/02/2010 alle 09:07.

CORSPORT (R. MAIDA) - Lascia la Roma, non lascia rimpianti. E’ tutto fatto, sigillato: Cicin­ho torna al Brasile, al San Paolo. Se ne va in prestito oneroso. Oneroso per la Roma. Che continuerà a pagargli il 20 per cento dell’ingaggio da qui al 30 giu­gno. Ma almeno libera un armadietto inutile, per non dire scomodo, a Tri­goria. Cicinho non serviva a Ranieri, che ama i difen­sori forti fisicamente e a lui non si rivolgeva mai quando comunicava la formazione. Cicinho non serviva alla Roma, perché guadagnava uno sproposito (1,9 milioni netti) senza produrre un plusvalore tec­nico. E poi non faceva gruppo: «Quando non gioco, non guardo la partita» disse una volta. Ed era vero: all’Olimpico, se veniva escluso dai 18 andava a casa...



GIOIA - Già in passato, scontento per motivi professionali e familiari, aveva chiesto il Brasile. Viene accontentato adesso, all’improvviso, quando il mer­ di alto livello è già chiuso. Ecco la sua felicità, riferita ai media brasiliani: «Ho risolto con la Roma. Sto vivendo un sogno. Torno al San Paolo, a casa mia, dove ho vissuto la fase migliore della mia carriera. Non vedo l’ora di salire sull’aereo» . Ci è salito già ieri sera, dopo aver salu­tato i compagni, lo staff tecnico, i dirigenti, tutti.

«Naturalmente - ha conti­nuato Cicinho - non sono al 100 per cento ma il mio desiderio di tornare a ve­stire la maglia del San Paolo è così grande che sono pronto a mettermi a disposizione. Per fortuna la trattativa si è conclusa positivamente» .

Poi la precisazione per la stampa italiana: «Era il momento giu­sto per cambiare. Nella Roma davanti a me c’erano due terzini destri e ho pre­ferito andare. Ma tornerò » . L’accordo tra le società prevede il rinnovo auto­matico del prestito fino al 20 agosto nel caso in cui il San Paolo dovesse qualifi­carsi per la finale di Coppa Libertado­res, la sudamerica­na. Cicinho, che ha a sua volta rinun­ciato al 30 per cento del suo salario, avrà la maglia numero 23 e un’acco­glienza speciale. « Bentornato a casa »

ha scritto il sito del San Paolo ufficializzando l’af­fare.



DELUSIONE - Niente di pa­ragonabile, però, all’acco­glienza che Cicinho trovò nell’agosto del 2007, il giorno del suo sbarco a Fiumicino. La Roma l’aveva acquistato dal Re­al Madrid per 9 milioni più bonus, la mitologia del pallone internazionale lo aveva descritto come un fenomeno. Al­l’aeroporto andarono migliaia di tifosi. Per guardarlo, incitarlo, toccarlo. Ci­cinho non credeva ai suoi occhi. Meno di tre anni dopo chiude la sua parente­si italiana, almeno temporaneamente perché il suo contratto con la Roma sca­de nel 2012, senza scontentare nessuno. La statistica parla di 77 presenze (solo 4 in questa stagione) e 3 gol tra campio­nato e coppe, complice il grave infortu­nio al ginocchio; il bilancio complessivo è insoddisfacente, soprattutto se rap­portato alle aspettative.



IDEA SPAGNOLA - Un terzi­no se ne va, un altro viene accostato alla Roma. Se­condo la radio « Cadena Ser», molto informata sul­le squadre della Liga, Pra­dè ha chiesto informazioni su Miguel, 30 anni, nazio­nale portoghese del Va­lencia. Considerando che Cassetti è in scadenza di contratto, che Motta è in comproprietà con l’Udinese, non è azzardato pensare che la Roma cerchi un altro esterno . Ma Mi­guel, seguito in passato, ha un contrat­to fino al 2012 e costa circa 5 milioni. In questo momento, assicurano a Trigoria, non interessa.