
GASPORT- «Al Mondiale? Deciderò in aprile, se Lippi mi chiama e il gruppo mi vuole. Sono un romantico, ma non leggo libri di favole ai miei figli. Io ne ho letto uno solo:
Il capitano giallorosso ha confessato le paure da ragazzino: «A 13 anni mi chiamavano gnomo: mangiavo e non crescevo mai. Ero chierichetto, pregavo ogni sera. Io credo in Dio. Spero nellaldilà di avere accanto tutte le persone a cui tengo. Voglio altri due figli e mi immagino vecchietto con gli amici al bar e un mazzo di carte. Cassano? Era un amico. Abbiamo fatto pace, ma non ci sentiamo più. Peccato. Ha fatto tutto lui».
Al di là dei sogni mondiali Totti ha parlato della pesantezza della popolarità e di quanto ne consegue: «Mi hanno dipinto come uno stupido, il mio è solo pudore. Ho conosciuto giornalisti e avvocati stupidi. Io non sono stupido. La politica? Voto a sinistra. Mi hanno messo in mezzo nella storia dei trans di via Gradoli? Mancava pure quello. Trans mai, mignotte forse sì. Io tradito? Sì, anche da famigliari. Il mio rimpianto è non aver recuperato i rapporti perduti».