Roma, nuovi gol. Totti non deve fare straordinari

14/01/2010 alle 09:17.

GASPORT - «Salve, sono Luca Toni, risolvo problemi». Sulla scia del mister Wolf di Pulp Fiction, più o meno così si è presentato l’ex centravanti del Bayern Monaco a Trigoria. E in avanti, con capitan Totti fermo ai box per la fastidiosa tendinite al ginocchio destro, fino a martedì di problemi parevano essercene.

Risvegli Ad eccezione del solito numero dieci, infatti, gli attaccanti finora hanno prodotto ben poco: 6 gol Vucinic, 4 Menez, 3 Okaka (ma tutti in Europa League), 0 Baptista. Poi contro la Triestina il risveglio: il montenegrino incrementa il suo bottino, il brasiliano si sblocca e va in rete su punizione, Menez (perdonato da Ranieri) è autore di una buona prova, Cerci è fra i migliori in campo.

E allora, con Toni subito in grado di fare la differenza contro il Chievo, l’attacco per il match contro il manda segnali positivi. E può guarire con calma. Piano La situazione del capitano è chiara. La tendinite al ginocchio che lo affligge dal 20 dicembre e in via di sparizione.

Ieri Francesco ha aumentato i carichi di lavoro ma, reduce com’è da numerosi problemi fisici, lo staff giallorosso si è chiesto: perché rischiare? Cioè, se domenica si giocasse contro la , di sicuro si chiederebbe a di stringere i denti, ma adesso— con l’attacco rivitalizzato — il capitano può guarire con calma, tant’è che oggi con tutta probabilità non si riaggregherà al gruppo come previsto in un primo tempo, ma dovrebbe svolgere ancora un differenziato «pesante» per incrementare la forma e puntare al ritorno fra dieci giorni proprio a Torino contro i bianconeri.

Azevedo & Di Michele D’altronde, se Toni ieri nella partitella di allenamento ha segnato addirittura una dozzina di gol, è segno che davanti cominciano a fare sul serio. Anche Baptista, forse per lasciare un buon ricordo ai tifosi giallorossi, visto che è sempre più possibile un suo passaggio all’Inter. Questo consentirebbe alla Roma di chiudere per Azevedo con l’Atletico Paranaense, magari anche a titolo definitivo e by-passando il problema del prestito (che il club brasiliano non gradisce). Domanda: ma non c’è il rischio che alla fine — partiti Okaka ( Fulham), Guberti ( Samp), Baptista (forse Inter) e Cerci (forse Bari)— si ritrovi con pochi giocatori offensivi? Possibile. Allora occhio che un romano (in cambio di Esposito) non voglia tornare a casa. Si chiama David Di Michele, e a Trigoria piace.