Roma da rimonta

13/01/2010 alle 08:29.

IL MESSAGGERO - L’appuntamento è già ai quarti, a fine gennaio: nella sera del debutto in Coppa Italia, la Roma elimina la Triestina, 3 a 1, e aspetta di conoscere la prossima avversaria, il Genoa (da affrontare a Marassi) o il Catania (da ospitare all’Olimpico), sempre in gara secca. Il successo negli ottavi è anche l’undicesima rimonta della stagione, l’ottava vincente, e la tredicesima gara utile consecutiva per la squadra giallorossa che conferma di avere carattere, equilibrio e maturità. Da grande.

Tutto questo, in un Olimpico deserto, con nove titolari fuori, sette non convocati più Perrotta e Taddei in panchina, per il annunciato, pensando alla partita con il di domenica in campionato e ritrovando al tempo stesso i gol di Vucinic e Baptista in attesa di che ancora non è pronto per far coppia con Toni. Ranieri, però, non modifica l’assetto e propone ancora il 4-3-1-2. Novità, ovviamente, in tutti i settori. Rivoluzionata la difesa: solo Burdisso conserva il ruolo di centrale e ha come partner Andreolli; a destra c’è Motta, con Cassetti che spinge a sinistra. Davanti al reparto arretrato, Pizarro resta vertice basso del rombo, alla sua destra Brighi e alla sua sinistra Faty che però fatica quando deve impostare e si dimostra lento se deve fare girare il pallone. Baptista è il trequartista alle spalle di Cerci e Vucinic.

La Triestina, quint’ultima in B e alla quarta sconfitta di fila, si chiude nel guscio con il 5-3-1-1: Somma lascia davanti Della Rocca che darà subito una svolta al match. L’attaccante, a segno all’Olimpico nel febbraio di 5 anni fa con la maglia del , si ripete: al quinto trasforma il rigorino visto solo da Morganti. Non è Cassetti a commettere fallo, ma forse lo stesso Della Rocca che poi fa sedere Doni e lo batte centralmente, interrompendo l’imbattibilità casalinga dei portieri di Ranieri: l’ultimo gol subito all’Olimpico, il 3 dicembre, dal Basilea.

La sfida, dopo il vantaggio della Triestina, è a senso unico. Le parate di Agazzi su Vucinic, ravvicinato, Cerci, colpo di testa in tuffo, e Motta, dalla distanza, complicano la serata ai giallorossi. Che insistono: Vucinic libera in area Brighi che appoggia sul fondo pur anticipando il . Dopo la mezz’ora e in meno di un minuto, la Roma chiede due rigori: prima per un’entrata in ritardo di Cottafava, poi per un fallo di mano di sabato che sfila la palla sul più bello dal piede di Vucinic, motivato e decisivo. Pani prima dell’intervallo respinge sulla linea il colpo di testa di Vucinic su corner di Cerci, ma proprio a fine primo tempo, ultimo secondo buono, Brighi irrompe in area e pareggia su cross da destra di Motta: sul tiro, leggera deviazione di Cottafava.

Ranieri parte nella ripresa con Pit per Cassetti e Menez per Faty, passando al : Vucinic è il centravanti, Cerci si allarga a destra e Baptista scivola a sinistra, con il francese trequartista. La Roma continua l’assalto alla porta di Agazzi, collezionando una collana di corner, ma rischia il nuovo svantaggio per una gaffe di Pizarro, impeccabile per il resto della gara, prima e dopo l’errore: il regista perde palla a centrocampo, ma D’Ambrosio spreca il contropiede, sbagliando il dribbling su Doni che esce dall’area e gli strappa il pallone dai piedi. Cerci è vivace, ma al sorpasso pensano, in tandem, Menez e Vucinic. Il doppio scambio, con i primi due tocchi fuori area, finisce con il gol di Vucinic a porta vuota, per il 2 a 1 al quindicesimo. Menez inizia l’azione in velocità cercando il compagno. Quando lo trova e riceve ancora palla, va a ricamare l’assist quasi a fondo campo. Applausi del pubblico e abbracci di gruppo. Somma usa le tre sostituzioni, ma la Triestina resta lì dietro. Inchiodata. Baptista, su punizione che è una carezza, finalmente si sblocca al trentacinquesimo: il brasiliano è il diciassettesimo marcatore stagionale.