IL MESSAGGERO - Lappuntamento è già ai quarti, a fine gennaio: nella sera del debutto in Coppa Italia, la Roma elimina la Triestina, 3 a 1, e aspetta di conoscere la prossima avversaria, il Genoa (da affrontare a Marassi) o il Catania (da ospitare allOlimpico), sempre in gara secca. Il successo negli ottavi è anche lundicesima rimonta della stagione, lottava vincente, e la tredicesima gara utile consecutiva per la squadra giallorossa che conferma di avere carattere, equilibrio e maturità. Da grande.
Tutto questo, in un Olimpico deserto, con nove titolari fuori, sette non convocati più Perrotta e Taddei in panchina, per il turnover annunciato, pensando alla partita con il Genoa di domenica in campionato e ritrovando al tempo stesso i gol di Vucinic e Baptista in attesa di Totti che ancora non è pronto per far coppia con Toni. Ranieri, però, non modifica lassetto e propone ancora il 4-3-1-2. Novità, ovviamente, in tutti i settori. Rivoluzionata la difesa: solo Burdisso conserva il ruolo di centrale e ha come partner Andreolli; a destra cè Motta, con Cassetti che spinge a sinistra. Davanti al reparto arretrato, Pizarro resta vertice basso del rombo, alla sua destra Brighi e alla sua sinistra Faty che però fatica quando deve impostare e si dimostra lento se deve fare girare il pallone. Baptista è il trequartista alle spalle di Cerci e Vucinic.
La Triestina, quintultima in B e alla quarta sconfitta di fila, si chiude nel guscio con il 5-3-1-1: Somma lascia davanti Della Rocca che darà subito una svolta al match. Lattaccante, a segno allOlimpico nel febbraio di 5 anni fa con la maglia del Bologna, si ripete: al quinto trasforma il rigorino visto solo da Morganti. Non è Cassetti a commettere fallo, ma forse lo stesso Della Rocca che poi fa sedere Doni e lo batte centralmente, interrompendo limbattibilità casalinga dei portieri di Ranieri: lultimo gol subito allOlimpico, il 3 dicembre, dal Basilea.
La sfida, dopo il vantaggio della Triestina, è a senso unico. Le parate di Agazzi su Vucinic, destro ravvicinato, Cerci, colpo di testa in tuffo, e Motta, destro dalla distanza, complicano la serata ai giallorossi. Che insistono: Vucinic libera in area Brighi che appoggia sul fondo pur anticipando il portiere. Dopo la mezzora e in meno di un minuto, la Roma chiede due rigori: prima per unentrata in ritardo di Cottafava, poi per un fallo di mano di sabato che sfila la palla sul più bello dal piede di Vucinic, motivato e decisivo. Pani prima dellintervallo respinge sulla linea il colpo di testa di Vucinic su corner di Cerci, ma proprio a fine primo tempo, ultimo secondo buono, Brighi irrompe in area e pareggia su cross da destra di Motta: sul tiro, leggera deviazione di Cottafava.
Ranieri parte nella ripresa con Pit per Cassetti e Menez per Faty, passando al 4-2-3-1: Vucinic è il centravanti, Cerci si allarga a destra e Baptista scivola a sinistra, con il francese trequartista. La Roma continua lassalto alla porta di Agazzi, collezionando una collana di corner, ma rischia il nuovo svantaggio per una gaffe di Pizarro, impeccabile per il resto della gara, prima e dopo lerrore: il regista perde palla a centrocampo, ma DAmbrosio spreca il contropiede, sbagliando il dribbling su Doni che esce dallarea e gli strappa il pallone dai piedi. Cerci è vivace, ma al sorpasso pensano, in tandem, Menez e Vucinic. Il doppio scambio, con i primi due tocchi fuori area, finisce con il gol di Vucinic a porta vuota, per il 2 a 1 al quindicesimo. Menez inizia lazione in velocità cercando il compagno. Quando lo trova e riceve ancora palla, va a ricamare lassist quasi a fondo campo. Applausi del pubblico e abbracci di gruppo. Somma usa le tre sostituzioni, ma la Triestina resta lì dietro. Inchiodata. Baptista, su punizione che è una carezza, finalmente si sblocca al trentacinquesimo: il brasiliano è il diciassettesimo marcatore stagionale.