Riva: "Ora Toni può tornare in Nazionale"

04/01/2010 alle 11:42.

IL ROMANISTA (M.MACEDONIO) - «Mi aspetto una bella partita mercoledì, anche se preferisco non fare pronostici».


Non si sbilancia, Gigi Riva, sulla sfida in programma al Sant’Elia. Lui che di sfide tra Cagliari e Roma ne ha giocate tante, nei dodici anni di serie A trascorsi in terra sarda. Una carriera praticamente tutta in rossoblù, quella dell’ala sinistra per antonomasia, dopo una prima stagione al Legnano in serie C, ancora diciottenne, e le giovanili nel Laveno Mombello, a due passi da casa, la sua Leggiuno in provincia di Varese. «La Roma viene da un buon momento – dice – ma anche il Cagliari stava facendo bene prima della sosta. Ha battuto la , ha fatto soffrire l’Inter. Ha vinto in casa, ma anche fuori. E se non avesse avuto quella partenza stentata... Un po’ come la Roma, che ha iniziato male ma poi si è ripresa nel migliore dei modi. Merito anche di Ranieri, che è persona concreta e ha saputo trasmettere alla squadra proprio questa concretezza». Una sfida, quella tra Cagliari e Roma, arriva quindi in un momento topico per entrambe le squadre. “Giggirriva”, come lo chiamavano i tifosi sardi, molte di quelle sfide le ha vinte quasi da solo, da attaccante di razza come se


ne sono visti pochi nella storia del calcio. In campo, con la maglia giallorossa, ci sarà stavolta un altro attaccante di prim’ordine come Luca Toni. «Luca è un giocatore di grandi qualità, che può dare un contributo importante alla Roma». Il presidente della Federcalcio, Abete, ha detto che il suo ritorno in Italia può consentire di valutarlo meglio ai fini di un possibile ritorno in azzurro. «Naturalmente – dice l’attuale capo delegazione della Nazionale –. Adesso Luca deve lavorare, deve dimostrare sul campo di esser tornato in una condizione buona e poi vedremo. E’ chiaro che si gioca la convocazione per il Mondiale. Dipende tutto da lui. In Nazionale ha il potenziale per potersi esprimere al meglio. Con la Roma ha dalla sua anche una buona squadra dove poter dimostrare il suo valore e tornare ad essere il giocatore che conosciamo». Mancino puro (con il fece giusto un paio di gol, su 170 in campionato), Gigi Riva, che esordì in A proprio contro la Roma ma allo stadio Olimpico (era la stagione ‘64/65, e i giallorossi vinsero 2-1), ricorda con un po’ di


nostalgia gli incontri tra le due squadre. «Soprattutto quelli disputati nelle stagioni, dal ’68 al ’72, in cui il Cagliari attraversò un periodo particolarmente brillante. E ancora di più quelli giocati a Roma, dove eravamo accolti sempre con grande simpatia, anche quando uscivamo dal campo vincitori. Forse perché quel Cagliari seppe spezzare l’egemonia delle squadre del Nord, Inter, e Milan, facendo scattare una sorta di solidarietà tra tifosi del centro-sud…». Tornando ad oggi , gli ricordiamo che la Roma non vince a Cagliari da oltre quattordici anni (era il 20 ottobre del ’95 e la squadra giallorossa espugnava il Sant’Elia con due gol dell’ex Fonseca). «Se è venuto il momento di interrompere la tradizione negativa? Non chiedetelo a me – dice, non nascondendo l’antico affetto per quei colori. – Vediamoci la partita e che vada come deve andare».