CORSPORT (P. TORRI) - Ma siete sicuri che sia norvegese? Certo, cè lindizio delle maniche corte in una notte da orsi bianchi, ma John Arne Riise per il resto tutto ci sembra meno che un compassato vichingo, ammaliato, conquistato, trasportato dalla passionalità di una Roma che gli è entrata nella pelle. E stato lui, con quella capocciata che rivedremo mille volte e non ci stancheremo mai di farlo, a trasformare in realtà quello che tutti i tifosi romanisti sognavano da anni, in maniera forte e chiara in questultima settimana, convinti che sì, stavolta, si poteva vincere sul campo della Juventus.
LURLO - La sua corsa verso i tifosi romanisti subito dopo il gol che ha concluso gioco, partita e incontro, è qualche cosa che va al di là di qualsiasi immaginazione, è la firma di un giocatore che ha lasciato il suo segno nella storia romanista: « Questo è il gol più importante della mia carriera. Pizarro è stato fantastico, mi ha dato un pallone perfetto, del resto lui è un grande giocatore, gioca sempre su livelli straordinari, io sono arrivato in corsa e ho dovuto soltanto spingerlo in rete. E quando lho visto dentro la porta per qualche secondo credo di non aver capito più nulla, ho fatto tutto seguendo listinto e questo mi ha portato verso i nostri tifosi con cui ho un feeling sempre migliore. E stata una soddisfazione enorme. Nel primo tempo non è stato semplice giocare, nella ripresa siamo andati meglio, soprattutto dopo essere passati in svantaggio. La vittoria lavevo prevista e il gol lo voglio dedicare alla signora Angela Nanni Fioravanti. Sono felice, felice, felice. Ma soprattutto sono felice per la Roma perché questa è una vittoria importantissima che ci dà un ulteriore slancio nella nostra risalita in classifica. E un gol giusto, arrivato dopo che negli ultimi minuti ho giocato da attaccante, del resto ero sempre solo sulla mia fascia, ho cercato, riuscendoci, di sfruttare questa opportunità. Questa è una grande vittoria della Roma prima di qualunque altra cosa » .
PER LA VITA - Parla da romano e romanista, il norvegese. Dicendo delle cose che lo capisci non sono un tributo alla banalità, ma cose che sente come ormai sue, come quelle di un romano ormai acquisito e che da qui non vorrebbe più andare via. Ricordando che ha giocato ad Anfield Road, è roba che ti riempie il cuore: « Roma è la piazza più importante della mia carriera, più di Liverpool dove pure sono rimasto per tanti anni togliendomi anche qualche soddisfazione. Il mio obiettivo è quello di vincere qualcosa di importante con questa maglia perché lo merita Roma, la Roma, la gente romanista. Ora mi godrò questa vittoria ma da domani, come è mia consuetudine, guarderò avanti. Siamo terzi e, quindi, adesso vogliamo salire ancora più in alto, io non guardo mai chi ci sta alle spalle, anche se è chiaro che il nostro obiettivo principale dovrà essere quello di tornare a giocare la Champoions League. Forse per lo scudetto questanno sarà difficile, ma credo che una coppa possiamo ambire a portarla a casa » .




